Milano, 18 ott. (LaPresse) – E’ stato condannato a 10 anni con rito abbreviato Alessandro Amigoni, il vigile che il 13 febbraio scorso sparò e uccise un giovane cileno al Parco Lambro di Milano. Il pm Roberto Pellicano aveva chiesto una condanna a 14 anni ma il gup Stefania Donandeo ha riconosciuto al vigile le attenuanti generiche dell’omicidio colposo. Il vigile dovrà risarcire inoltre la moglie del 28enne cileno con 360mila euro e con altri 360mila i due figli della coppia.

Il gup Stefania Donadeo ha stabilito per la compagna di Marcelo Valentino Gomez Cortez, Ruth C., costituitasi parte civile, una provvisionale di 360mila euro in totale (180mila euro per ogni figlio della coppia). Nel corso del processo, celebrato con rito abbreviato, la procura aveva presentato una perizia secondo il vigile avrebbe esploso il colpo ad una distanza molto ravvicinata, da un minimo di 50 centimetri ad un massimo di 2,80 metri, mentre il giovane correva. Il proiettile aveva quindi colpito il giovane cileno alla schiena.

La difesa aveva chiesto il rito abbreviato condizionato ad una perizia sulla distanza di sparo, rigettata però dal gup che ha quindi proseguito il processo in abbreviato semplice. Il gup ha quindi disposto una pena di 10 anni di carcere per l’agente di polizia locale. Si era costituito parte civile anche il Comune di Milano, per il quale il giudice non ha quantificato una provvisionale.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: