Reggio Calabria, 18 set. (LaPresse) – I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e dello squadrone eliportato cacciatori hanno arrestato cinque persone con l’accusa di coltivazione illegale di canapa indiana, sequestrato 90 chilogrammi di stupefacente già raccolto e individuato una piantagione di oltre 2mila piante a Rosalì, contrada della zona pre-aspromontana del comune di Reggio Calabria, in un dirupo. Il valore economico della piantagione, che è stata distrutta, era di circa 3.200.000 euro. L’area dove sorgeva la piantagione, non visibile dalla strada, era raggiungibile solo a piedi da un pendio difficilmente praticabile e le piante erano nascoste dalla vegetazione circostante. I carabinieri hanno atteso l’arrivo dei coltivatori e dopo alcune ore sul posto sono giunte cinque persone che con cesoie e coltelli hanno iniziato a selezionare e tagliare le piante mature raccogliendole in grossi sacchi in nylon. I carabinieri hanno osservato e filmato tutte le operazioni. Quando il gruppo ha terminato la raccolta e trasportato i numerosi sacchi verso l’uscita sulla strada, i militari sono intervenuti evitando ogni possibilità di reazione. Entrati nella piantagione, i carabinieri hanno scoperto le reali dimensioni della coltivazione: su oltre cento terrazzamenti erano state coltivate oltre 2mila piante che raggiungevano i 3 metri e mezzo di altezza, con un sistema di irrigazione organizzato su una vasca di raccolta acqua e centinaia di metri di tubi che raggiungevano ogni singola pianta con il sistema a goccia. Sul posto erano anche presenti fertilizzanti e attrezzi vari utili alla coltivazione. I cinque sono stati arrestati e portati nel carcere di Reggio Calabria. Si tratta di un commerciante 23enne di Rosalì, un 27enne disoccupato di Salice, un 24enne bracciante agricolo di Sinopoli, un 37enne disoccupato di Sinopoli e un altro bracciante agricolo sempre di Sinopoli.

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