Udine, 30 ago. (LaPresse) – Un detenuto quarantenne di origini italiane si è suicidato questa notte, impiccandosi con una cintura in dotazione al suo compagno di cella, nel carcere di Udine. L’uomo era arrivato nel capoluogo friulano solo da poche ore, proveniente dal carcere di Padova per sfollamento. Era stato arrestato nella città patavina per violenze ai familiari e all’atto dell’arresto era stato ricoverato nel reparto psichiatrico, per oltre dieci giorni, considerato i disturbi psichici di cui soffriva. Ne dà comunicazione il segretario generale della Uil Penitenziari, Eugenio Sarno. “Si tratta del 36° suicidio in cella verificatosi dal 1 gennaio ad oggi – spiega Sarno – purtroppo questa strage silenziosa continua nel più assoluto silenzio e nella quasi totale distrazione della stampa, della società e della politica, nonostante i fervidi solleciti del Presidente Napolitano rispetto alla prepotente urgenza, che si perpetua nel tempo, e alla vergogna dell’Italia in Europa per le condizioni delle proprie prigioni”. “Il Presidente Monti aveva annunciato che alla ripresa dei lavori il Governo avrebbe posto in agenda l’emergenza penitenziaria e la questione giustizia” aggiunge Sarno ” ma non ci pare, dal resoconto dell’ultimo Consiglio dei Ministri, che ciò sia avvenuto. Noi non disperiamo”.

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