Roma, 31 ago. (LaPresse) – E’ sbarcata ieri dalla Sardegna nella capitale la protesta del Sulcis. Una mobilitazione che proseguirà oggi nella capitale dove ci sono importanti appuntamenti per il futuro dei lavoratori Alcoa. E anche un incontro al ministero dello Sviluppo sulla vicenda Carbosulcis. Da ieri mattina, è iniziata, dal porto di Civitavecchia, la protesta dei 56 ldipendenti dell’Alcoa di Portovesme (Carbonia Iglesias) arrivati dalla Sardegna che si sono diretti verso la sede del ministero dello Sviluppo economico. I lavoratori, in presidio permanente dalle 15 di ieri proseguiranno anche oggi, giorno in cui è previsto un incontro, fissato la scorsa settimana, al dicastero, in via Molise, per scongiurare la chiusura dello stabilimento Alcoa prevista per il 3 settembre prossimo. “Le forse politiche che sostengono questo governo non capiscono che il 3 settembre l’Alcoa chiude” dice a LaPresse Roberto Puddu, segretario della Camera del lavoro di Cagliari. E i lavoratori hanno protestato ieri davanti al ministero urlando che “La gente deve sapere chi siamo e che il posto di lavoro non si tocca”. Il settore continua a rimanere strategico e quindi “bisogna consolidare la filiera dell’alluminio in una logica di partnership con le imprese di Portovesme e del Sulcis, ma questo comporta la necessità di approvvigionarci di energia elettrica a costi competitivi”, dichiara uno dei coordinatori della protesta. “Il dramma che non da oggi colpisce la Sardegna deve urgentemente trovare una risposta adeguata e unanime da parte delle istituzioni”, ha affermato ieri il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, alla vigilia dell’incontro interistituzionale di domani al ministero dello Sviluppo economico. Per la dirigente sindacale dal tavolo deve giungere “una risposta con al centro il rilancio produttivo e occupazionale della Sardegna, così come auspicato ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Su questo versante vanno impegnate tutte le risorse disponibili, a partire dai fondi europei, in un progetto industriale che sia accompagnato da un’attenzione ai costi energetici e alla salvaguardia ambientale”. Ma da subito, aggiunge Lattuada, “bisogna cercare e trovare un acquirente per Alcoa e impedire lo spegnimento irreversibile dell’impianto e offrire una effettiva soluzione produttiva alla miniera del Sulcis. Ribadiamo – conclude Lattuada – la nostra richiesta ad Alcoa di non avviare le procedure di spegnimento per permettere di verificare, già nei prossimi giorni, le reali disponibilità di altri soggetti per l’acquisizione dell’impianto. Tutto questo per non disperdere un patrimonio di competenze e di produzione e per mantenere la preziosa valenza industriale di quel territorio”. Oggi, intorno alle 14.30, anche il responsabile Economia del Pd, Stefano Fassina, incontrerà una delegazione Alcoa, dopo l’incontro che, in mattinata, si svolgerà al ministero per lo Sviluppo economico.

E ieri il Capo dello Stato ha scritto ai lavoratori della Carbolulcis, nuovamente.Napolitano seguirà il caso Carbosulcis “con attenzione” e “per darvi il massimo impulso, lo sviluppo delle iniziative che spettano alle autorità di governo nazionali e regionali”. Il Capo dello Stato lo ha scritto in una lettera inviata ieri sera via fax ai minatori della miniera sarda, asseragliati nei pozzi di Nuraxi Figus da domenica, in una azione di protesta per tenere aperto l’impianto estrattivo. Nella lettera Napolitano, come appreso da fonti sindacali delle Rsu, si è rivolto così ai minatori: “Cari lavoratori, vi ringrazio per le parole di apprezzamento che mi avete rivolto nel ricevere il messaggio da me a voi indirizzato”.

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