Roma, 25 ago. (LaPresse) – Gli strafalcioni in italiano su internet non si contano, ma ce ne sono alcuni di davvero fantasiosi. E’ il caso di “showinismo”. La parola, scritta correttamente “sciovinismo”, nella definizione Treccani vuol dire “nazionalismo esclusivo, esaltato e spesso fanatico, che si risolve in un’aprioristica negazione dei valori e dei diritti degli altri popoli e nazioni. Il termine, usato polemicamente dalla pubblicistica francese di lì passato ad altre nazioni, deriva dal nome dell’ufficiale N. Chauvin, fanatico seguace di Napoleone”.

L’italiano, dominato da un inglese male parlato e spesso infilato a sproposito, ha visto la parola trasformarsi. Scritta all’inglese “show” al posto di “sciov”, il termine è diventato, per assonanza, un sinonimo di esibizionismo. E così in rete, con una rapida ricerca su Google, si trovano centinaia di pagine in cui compare la nuova parola. “Serve a noi come terapia o ci piace lo showinismo?”, si chiede un utente in una pagina dal titolo “Perché scriviamo blog?”. “Mi è venuta voglia di fare showinismo delle mie doti linguistiche”, annuncia su un forum un altro utente, che forse avrebbe fatto meglio a non cedere a questa tentazione. Un altro scrive che Facebook “per me è l’apoteosi dello showinismo”. E ancora, su un forum dedicato al Giappone si sottolineano “i canoni estetici giapponesi del minimalismo opposto ad uno showinismo attribuito al West del mondo”. E per concludere la perla: “Sti ricchioni showinisti”, è la condanna senza appello che cade su Jimmy Jump, agente immobiliare catalano noto nel mondo per l’abitudine di fare irruzione, non autorizzato, nell’area di gioco di diversi eventi sportivi internazionali come finali di calcio, basket, rugby o di tennis. Tre parole, un manifesto. Potenza dell’inglese.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata