Perugia, 9 ago. (LaPresse) – I Nas hanno scoperto una scuola per operatore socio sanitario in provincia di Perugia che lavorava senza autorizzazione e che ingannava gli studenti, promettendo un titolo risconosciuto. Dalle indagini è risultato che i 47 studenti partecipanti al corso avrebbero pagato quote di iscrizione per un totale di circa 140mila euro, in parte già versati a titolo di anticipo ed incassati dalle aziende responsabili della frode, i cui rappresentanti dovranno rispondere di associazione per delinquere, falso e truffa. Perquisizioni sono scattate a Perugia, Viterbo e Roma nelle sedi delle tre società del centro Italia che promuovevano e organizzava l’attività.
Gli inquirenti hanno scoperto che l’attività didattica veniva pubblicizzata sia nel corso di meeting preparatori sia su internet. Gli organizzatori sostenevano di avere una autorizzazione dalla Regione Umbria, per cui il titolo rilasciato al termine dei corsi, della durata di oltre 27 settimane compreso il tirocinio, avrebbe costituito, a tutti gli effetti, un titolo giuridico utilizzabile in concorsi per le assunzioni presso strutture sanitarie pubbliche e private. In realtà, dagli accertamenti con gli uffici regionali, è emersa la mancanza di qualsiasi autorizzazione, e la conseguente totale inutilità del titolo di studio ai fini giuridici. Nel corso dell’attività investigativa, i legali responsabili sono stati più volte diffidati dal proseguire le attività, ma hanno continuato.
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