Lucca, 3 ago. (LaPresse) – Le fiamme gialle del comando provinciale di Lucca hanno scoperto la maxi-evasione fiscale di un team versiliese che gareggia nel mondiale off-shore classe 1. L’indagine è partita da verifiche fiscali nei confronti di 5 società toscane, di costruzione e riparazione imbarcazioni e di promozione pubblicitaria. I finanzieri hanno scoperto che le società facevano parte di una rete di imprese create per evadere sovraffatturando prestazioni pubblicitarie in occasione di grandi eventi sportivi per consentire alle altre di contabilizzare costi mai sostenuti. Con la collaborazione delle autorità di San Marino sono stati rintracciati su conti correnti nella Repubblica del Titano 27 milioni di euro, frutto dell’evasione e dirottati su conti correnti personali. Otto denunciati per frode fiscale e 2 per riciclaggio. Sequestrati i patrimoni dei responsabili tra Toscana, Lombardia e Lazio, tra cui una villa, un cantiere navale, l’imbarcazione partecipante al mondiale offshore, otto automezzi, conti correnti e quote societarie. Le indagini hanno preso il via dalle verifiche fiscali effettuate nei confronti di 5 società toscane, operanti nei settori della costruzione e riparazione di imbarcazioni e della promozione pubblicitaria. Dalle indagini è emerso che gli indagati avevano costituito una rete di imprese al fine di evadere le imposte. Infatti, alcune società sovraffatturavano prestazioni pubblicitarie, in occasione di grandi eventi sportivi, anche internazionali, per consentire ad altre di contabilizzare costi mai sostenuti, abbattendo cosè a zero gli utili. Dei 57 milioni di euro complessivamente evasi con il sistema di frode, 27 milioni sono stati rintracciati su conti correnti sammarinesi. I finanzieri di Viareggio hanno accertato che una delle società, con i proventi delle frodi fiscali, aveva creato un team, con tanto di imbarcazione di proprietà, per partecipare al campionato mondiale offshore classe 1. L’analisi degli estratti conto sammarinesi ha dimostrato che gli indagati, oltre a sottrarsi sistematicamente al pagamento delle imposte, riciclavano ingenti somme di denaro derivante dalla evasione fiscale delle società, dirottando quei soldi sui loro conti correnti personali. Il servizio, sotto l’aspetto fiscale, si è concluso con il recupero a tassazione di circa 57 milioni di euro di base imponibile, di circa 10 milioni di euro di Iva di circa 1,1 milioni di euro di Irap. Dal punto di vista penale è stato ricostruito l’ammontare complessivo delle somme riciclate, quantificabile in circa 8 milioni di euro, 8 persone sono state denunciare per frode fiscale e 2 per riciclaggio. Sequestrato l’intero patrimonio riconducibile agli indagati per complessivi 8 milioni di euro circa di beni, individuati tra Toscana, Lombardia e Lazio, tra cui una villa, un cantiere navale, l’imbarcazione partecipante al campionato mondiale offshore, altri otto automezzi, numerosi conti correnti e quote societarie. Il principale indagato, a seguito della prima denuncia nei suoi confronti per frode fiscale, è stato già condannato dal tribunale di Lucca a due anni e due mesi di reclusione. Altre due persone sono state rinviate a giudizio per il reato di riciclaggio dalla procura della Repubblica di Lucca.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata