Roma, 31 lug. (LaPresse) – Prenderanno il via a dicembre i lavori per il restauro del Colosseo, un grande progetto di recupero che si concluderà nell’estate del 2015 e che darà l’opportunità al pubblico di visitare circa il 25% in più del monumento simbolo della capitale. A finanziarlo sarà il gruppo Tod’s di Diego Della Valle con un investimento da 25 milioni di euro, spalmati sulle tre fasi del restauro. Si tratta del primo restyling che interesserà l’Anfiteatro Flavio nella sua interezza. Passando per la firma del contratto a inizio ottobre e la progettazione esecutiva (che impegnerà da quel momento 50 giorni) i ponteggi si alzeranno sulle prime quattro arcate del monumento per 915 giorni, rispetto ai 1.095 stimati nel progetto definitivo, per una durata complessiva di due anni e mezzo.
Lo scorso 27 luglio la prima gara è stata aggiudicata per 8,3 milioni di euro, ma soltanto provvisoriamente, perché c’è stato un ribasso del 25,8% sulla base d’appalto, e con una significativa riduzione della durata dei lavori, pari a 180 giorni. Si tratta di un restauro in tre fasi, con tre diversi appalti. La prima fase si avvierà ai primi di dicembre e si concluderà tra giugno e luglio del prossimo anno. Il primo lotto, già aggiudicato e con il citato ribasso, ammonta a circa 6,1 mln di euro e terminerà entro luglio 2015 interessando i prospetti settentrionale e meridionale del monumento.
Ad annunciarlo è stata la soprintendente ai Beni Archeologi di Roma, Maria Rosaria Barbera, (al cui ufficio è affidata la responsabilità del procedimento amministrativo e la direzione tecnica) nel corso dell’incontro stampa durante il quale ha parlato della tempistica dei cantieri. La seconda fase, del costo di 4,6 mln, riguarderà la realizzazione del centro servizi del monumento e dovrebbe finire tra novembre e dicembre 2015. La terza ed ultima fase “riguarda il restauro – spiega Barbera – di buona parte degli ambienti interni del monumento, degli ambulacri e degli ipogei, ma anche le opere impiantistiche”. La consegna del cantiere avverrà dopo altri 24 mesi e quindi i lavori si chiuderanno intorno al 2017. Durante il restauro, che restituirà una superficie visitabile incrementata del 25%, il Colosseo resterà aperto al pubblico. In merito al dislivello di circa 40 centimetri che interessa la parte sud del monumento, la soprintendente rassicura: “Non c’è nulla di preoccupante”.
Un progetto, quello del restauro, che vede Tod’s nel ruolo di mecenate, “senza alcun fine commerciale”, spiegano il patron Della Valle e il ministro per i Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, con il chiaro obiettivo indicato dal presidente dell’azienda finanziatrice di sostenere la nostra cultura in ambito internazionale. “Abbiamo preteso – ha spiegato Della Valle – di fare un’operazione per il Paese senza ritorno aziendale: il Colosseo appartiene agli italiani e ai cittadini del mondo e dev’essere visto al di sopra di qualsiasi supposizione commerciale”. Per il ministro Ornaghi si tratta di un vero e proprio “disegno per l’Italia di domani”, che vede cultura, sviluppo e mecenatismo gli uni accanto agli altri. Un sistema, questo, che per il ministro dei Beni culturali può aiutare il paese a vedere “la fine del tunnel della crisi”.
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