Torino, 30 mag. (LaPresse) – Domenica i ciclisti italiani torneranno in piazza per chiedere attenzione alla mobilità sostenibile e alla ciclo-pedonabilità e sicurezza stradale. Tocca a Torino con il Bike Pride, nell’ideale proseguimento della manifestazione #salvaiciclisti che lo scorso 28 aprile ha portato a Roma più di 50mila persone. “Alle scorse edizioni del Bike Pride di Torino hanno partecipato più di 10mila persone, ma al segnale politico non è seguito un vero cambio di rotta”, dicono gli organizzatori.
Il percorso torinese sarà di 9 chilometri, partendo alle 15 dal parco del Valentino lungo il fiume Po, attraversando per la prima volta Torino nord, una delle zone della città più pericolose per gli spostamenti a due ruote, e arrivando poi nella centralissima piazza Castello. Il corteo sarà preceduto e seguito da concerti ed eventi. La manifestazione vuole rivendicare il diritto di muoversi in sicurezza in bici, avendo infrastrutture adeguate, anche perché il numero di ciclisti vittime di incidenti stradali continua a crescere. In dieci anni, i morti sono stati 2.600 e i feriti 40mila.
Alla campagna #salvaiciclisti hanno aderito molti sindaci delle principali città italiane e anche il premier Mario Monti ha espresso il proprio sostegno. Anche per questo gli organizzatori del Bike Pride a Torino hanno chiesto al sindaco Piero Fassino di partecipare, dopo avergli consegnato poche settimane fa un documento in cui hanno chiesto interventi nei 10 incroci cittadini percepiti come più pericolosi. L’iniziativa rientra in uno degli otto punti della campagna #salvaiciclisti, ‘Monitorare e ridisegnare i tratti più pericolosi della città per la viabilità ciclistica’. “Gran parte degli incidenti fra auto e biciclette avviene in corrispondenza degli incroci, quindi è doveroso lavorare sulle intersezioni anche quando le strade coinvolte non sono dotate di piste o vie ciclabili”, dicono gli organizzatori.