Roma, 6 feb. (LaPresse) – Ha risolto i problemi burocratici con l’esercito (che, chiamato per l’emergenza neve, voleva essere pagato) e anche oggi è in prima linea per cercare di risolvere l’emergenza maltempo. Ernesto Tersigni è il sindaco di Sora, la cittadina ciociaria al centro dell’emergenza di questi giorni per il maltempo. Sora è l’unico centro con un ospedale, posto in mezzo alla valle, e sul quale insistono centinai di borghi e paesini di questa landa ciociaria nella Val Comino, a due passi da parco nazionale d’Abruzzo. E’ da qui che partono i pochi aiuti, alimentari e di emergenza, per tutti i paesi isolati. Ma anche Sora è al collasso.
Molte zone di questa cittadina di 30mila abitanti sono ancora senza luce, gas e acqua. L’ospedale anche è in condizioni disastrose. I gruppi elettrogeni sono al collasso. Tersigni risponde al telefono trafelato: “Dopo l’esercito – racconta – con i Quad io e alcuni consiglieri abbiamo raggiunto le zone più impervie del comune. Abbiamo trovato gente quasi assiderata. Abbiamo portato latte, pane a acqua e abbiamo accompagnato un anziano in ipotermia in ospedale. Io non ho più forza morale fisica, ma fin quando avrò respiro, andrò personalemnte a salvare la mia gente”. Ancora drammatica la situazione sulla Sora-Avezzano: i camionisti che per un giorno intero erano rimasti bloccati, sono ancora ‘ricoverati’ nelle scuole di Sora.
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