Roma, 6 feb. (LaPresse) – L’emergenza in Ciociaria non si placa. Ancora molti paesi del Sorano, della Val Comino, e del Frusinate, sono isolati. Senza luce, acqua, gas e telefoni. Ieri sera, in prefettura a Frosinone, si è di nuovo fatto il punto. Nella val Comino ci sono ancora almeno 20mila persone senza luce, che significa anche senza riscaldamento. Gli alimenti di prima necessità sono scomparsi dagli scaffali degli alimentari. La Regione ha parlato di 52mila utenze in tutto in tutta la provincia da ripristinare.
E’ il sindaco di Pescosolido, uno dei paesi della Val Comino, a ridosso del parco nazionale d’Abruzzo, Giuseppe Cioffi, a fare il punto. “La metà dei miei abitanti, quindi circa 500 persone – ha detto raggiunto a un telefono satellitare – sono irrangiungibili da giovedì sera. Nessuno sa in che condizioni sono. Ci sono donne, bambini e anziani. Con i vigili, e ruspe private, abbiamo tentato di sfondare il muro di neve, ma è stato ed è difficile”. Poi, con rabbia, tuona: “La protezione civile mi ha abbonadonato. Mi ha detto di arraggiarmi con i mezzi privati e poi li ho visti in tv davanti alla telecamere”.
E sulle scorte alimentari lancia l’allarme: “Le uniche due strade che ci collegano a Sora sono ostruite da neve ed alberi, non arriva il cibo”. Ma la situazione è drammatica anche nel versante romano. A Carpineto nel Lazio si è fatto ricorso alle candele della chiesa. Diversi centri isolati in Ciociaria. Nella Valle dell’Aniene il cibo e’ stato lanciato con elicotteri. E domani, dicono le previsione, tornerà a nevicare.
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