Pescara, 26 gen. (LaPresse) – A conclusione dell’operazione condotta da stamattina dai Nas di Pescara, che hanno scoperto che in una struttura per minori disagiati di Avezzano, nell’aquilano, i ragazzi venivano maltrattati e ricattati, sono scattati gli arresti domiciliari per il titolare e perquisizioni nei confronti del figlio dell’uomo. Per la maggior parte si tratta di minori extracomunitari, giunti clandestinamente in Italia. Per poter avere il permesso di contattare i propri genitori all’estero, i minori venivano costretti a lavorare in nero all’interno di un cantiere edile gestito dal figlio del titolare della struttura ricettiva. In almeno un caso, nel corso di tale attività un ragazzo si è procurato un infortunio sul lavoro, con conseguenti lesioni curate sommariamente presso la stessa struttura senza rivolgersi ai medici del pronto soccorso. Il menù somministrato ai giovani era unico e condiviso con i pazienti di una residenza sanitaria assistenziale per anziani, ubicata all’interno della medesima struttura e gestita dalla stessa società, il che comportava, per i minori, uno scarso valore nutrizionale dei pasti consumati e la mancanza assoluta di alternative per coloro che, per motivi religiosi, non mangiavano carne di maiale. Al loro arrivo in comunità ai ragazzi non veniva fornito abbigliamento intimo, né scarpe o altri effetti personali. E’ stato accertato inoltre che era completamente mancante l’assistenza di interpreti per poter comunicare con gli operatori della comunità educativa. E’ stata quindi posta sotto sequestro preventivo la struttura ricettiva per minori e la palazzina in costruzione, per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro.

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