Brescia, 26 gen. (LaPresse) – La guardia di finanza di Chiari, in provincia di Brescia, ha scoperto a dicembre una truffa perpetrata dal gestore di un distributore di benzina locale che utilizzava degli erogatori manomessi che davano agli automobilisti meno carburante di quello segnato sulla colonnina. Le indagini sono scaturite dai sospetti suscitati dal fatto che i prezzi del carburante erano molto inferiori rispetto a quelli degli altri distributori. Il 21 dicembre è stata avviata una verifica dell’impianto in questione con l’ausilio di un ispettore dell’ufficio di Metrologia legale della Camera di Commercio di Brescia. Nel corso del controllo è emerso che tutti gli erogatori della benzina fornivano un quantitativo di prodotto inferiore a quello contabilizzato sul visore della colonnina. Poiché la differenza tra il prodotto effettivamente erogato e quello addebitato all’automobilista era superiore al limite massimo di tolleranza previsto dalla legge, due erogatori su tre sono stati immediatamente sottoposti a sequestro amministrativo. Controlli sono stati effettuati poi anche sulle colonnine che erogavano gasolio. E’ stato accertato che i sensori di sicurezza, destinati ad impedire le frodi nei confronti dei clienti, non erano funzionanti e che uno era stato persino rimosso dopo aver rotto i sigilli con il risultato che, quando le cisterne del carburante cominciavano a esaurirsi, i sensori non potevano disporre il blocco dell’erogazione del carburante e le pompe di aspirazione continuavano a funzionare miscelando aria e gasolio. L’intero distributore stradale è stato sottoposto a sequestro penale per l’ipotesi di frode in commercio e il gestore è stato segnalato all’autorità giudiziaria.
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