Grosseto, 17 gen. (LaPresse) – Sono proseguite per tutta la giornata le disperate ricerche dei sommozzatori nella speranza di trovare qualcuno ancora in vita a bordo della Costa Concordia, naufragata al largo dell’Isola del Giglio venerdì sera. Gli uomini della marina militare hanno utilizzato delle microcariche esplosive per aprire varchi nello scafo al fine di facilitare l’accesso alle parti sommerse. Le aperture sono state create sia nella parte sommersa sia in quella ancora sopra il livello del mare. Ognuna di esse ha il diametro di circa 2 metri. Proprio questa operazione ha permesso il recupero di cinque corpi che sono stati ritrovati, nel primo pomeriggio, nella parte di poppa sommersa. I cadaveri, 4 uomini e una donna, non sono ancora stati identificati. Si tratta di passeggeri che sono stati ritrovati in un punto di raccolta con i giubbotti di salvataggio. Le salme sono state trasportate a Porto Santo Stefano e già domani potrebbe avvenire il riconoscimento. E’ un turista tedesco, invece, la sesta vittima accertata già ieri. Un altro tedesco che mancava all’appello, invece, è stato rintracciato nella sua casa in Germania. Il bilancio, che rischia di aggravarsi ulteriormente, è quindi di 11 morti e 23 dispersi.

In serata la prefettura di Grosseto ha pubblicato su sito web l’elenco delle persone ancora non rintracciate. Questi i nomi dei 28 dispersi, che contano anche i cinque corpi trovati nel pomeriggio e non ancora riconosciuti. Italia: Dintrono Maria, Girolamo Giuseppe (membro equipaggio), Trecarichi Maria Grazia, Virzì Luisa Antonia, Arlotti Dayana, Arlotti Williams. Germania: Bauer Elisabeth (f), Ganz Christina Mathi (f), Ganz Norbert Josef (m), Goergens Gertrud (f), Grube Gabriele (f), Hoer Egon (m), Neth Margarethe (f), Schall Inge (f), Stumpf Siglinde (f), Werp Brunhild (f), Werp Josef (m), Galle Horst (m), Schroeter Margrit (f). Francia: Blemand Michael (m), Gannard Jeanne (f), Gregoire Pierre (m), Litzler Mylene (f). Ungheria: Feher Sandor (m), membro dell’equipaggio. India: Rebello Russel Terence (m), membro dell’equipaggio. Peru: Soriamolina Erika Fani (f), membro dell’equipaggio. Usa: Heil Barbara (f), Heil Gerald (m).

“Le 4mila persone che erano sulla nave – ha spiegato il prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi – non erano in possesso di documento di riconoscimento, per cui i nominativi sono stati presi chiedendoli direttamente alle persone, con eventuali errori che sono inevitabili, soprattutto con i viaggiatori stranieri, che erano tanti. Abbiamo chiesto la collaborazione dei consolati per verificare alcuni nomi”. “Elaborare questi dati – ha aggiunto – è stato davvero molto complesso. Tra i nominativi dei dispersi potrebbe esserci qualcuno che è in vita e che è andato via senza lasciare il proprio nome”. Le ricerche sono state sospese per la notte ma riprenderanno domani. I sommozzatori, a causa del buio, hanno interrotto la perquisizione dello scafo ma continua 24 ore su 24, da parte dei vigili del fuoco e della guardia costiera, il monitoraggio della nave. Al momento non si registra nessun mutamento della posizione dello scafo, nè fuoriuscite di carburante. Adesso, infatti, rimane da affrontare anche il rischio ambientale.

Se le autorità italiane daranno l’autorizzazione, le operazioni di rimozione del carburante dalla nave Costa Concordia semiaffondata all’isola del Giglio potrebbero iniziare domani. Lo ha fatto sapere la compagnia olandese Smit, incaricata della rimozione, aggiungendo di prevedere che le saranno necessarie tra due e quattro settimane per le operazioni. La compagnia di Rotterdam ha dichiarato inoltre che le operazioni di ricerca dei 29 dispersi hanno la priorità e che prima della rimozione del carburante bisognerà effettuare una perizia sulla nave. Funzionari hanno riferito intanto che le due operazioni potranno svolgersi parallelamente. Nella nave ci sono circa 2380 di tonnellate di carburante, che se si riversassero nelle acque circostanti l’isola provocherebbero un disastro ambientale. “Abbiamo attivato la procedura per garantire lo svuotamento in sicurezza di serbatoi che contengono circa 2400 tonnellate di carburante”, ha aggiunto a questo proposito il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, intervenendo a ‘Rapporto Carelli’ su Sky Tg24. “Abbiamo concordato un piano di azione e oggi a Grosseto in prefettura – spiega Clini – è stato stabilito un primo piano di intervento che dovrebbe garantire svuotamento in condizioni di sicurezza se nave rimarrà come ora. Molto dipende dalle condizioni climatiche. Dovremmo svuotare i serbatoi che sono molti, il carburante è denso quindi dovrà essere prima riscaldato e poi aspirato e stipato in navi appositi. Ma ci sono due incognite, le condizioni del mare e la stabilità della nave”.

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