Palermo, 16 gen. (LaPresse) – La guardia di finanza di Palermo ha scoperto un’evasione fiscale da 33 milioni di euro da parte di una ditta palermitana che vendeva all’ingrosso pesce surgelato in prossimità del porto cittadino e che riforniva diverse pescherie, nonché ambulanti nei mercati e nelle strade cittadine. I finanzieri si erano già accorti dalle banche dati disponibili, collegati all’anagrafe tributaria, che la ditta per alcuni anni aveva presentato le dichiarazioni fiscali, ‘dimenticandosi’ di riempire i relativi quadri, lasciati appositamente in bianco e che le comunicazioni ai fini Iva riportavano un anomalo squilibrio tra gli acquisti e le successive rivendite di prodotto, di gran lunga inferiori. Le fiamme gialle sono riuscite a trovare, all’interno dei computers utilizzati dalla ditta, i file in cui era stata memorizzata la rendicontazione analitica degli acquisti e delle vendite in nero, rivenendo e sequestrando, inoltre, foglietti e appunti manoscritti in cui erano state riportate le singole consegne di merce con i relativi prezzi. E’stato anche trovato, all’interno dell’area portuale negli spazi di proprietà di un’altra azienda, un deposito fantasma in uso alla ditta, in quanto, sebbene utilizzato per la conservazione dei prodotti ittici, non era mai stato dichiarato all’amministrazione finanziaria come prescrive la legge.
Al termine delle operazioni ispettive è stato quindi possibile ricostruire gli effettivi acquisti di merce, in media pari a circa 5,5 milioni di euro annui, e le vendite corrispondenti, pari in media, a circa 6,7 milioni di euro annui, a fronte di un volume d’affari contabilizzato per circa 2 milioni di euro, peraltro nemmeno poi dichiarato al fisco. Il risultato è stata la segnalazione per il recupero a tassazione di ricavi mai dichiarati per oltre 33 milioni di euro, cui corrispondono imposte sui redditi evase per circa 4 milioni di euro ed Iva evasa e non versata per circa 2,5 milioni di euro.
Sono stati poi accertati acquisti in nero per milioni di euro, prevalentemente da società di Mazara del Vallo (Tp), e vendite in nero di prodotto a circa 25 pescherie di Palermo, diversi ristoranti ed oltre un centinaio di venditori ambulanti locali, nei cui confronti sono già iniziati controlli a cascata. Il legale rappresentante della ditta individuale, un trentaduenne di Isola delle Femmine (Pa), è stato quindi denunciato per aver presentato, per tutti gli anni controllati, dichiarazioni infedeli sia per le imposte dirette che per l’Iva.
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