Roma, 5 gen. (LaPresse) – E’ caccia ai killer che ieri sera nel quartiere romano di Tor Pignattara, intorno alle 22, hanno ucciso in strada dopo una tentata rapina un 31enne di nazionalità cinese e la figlia di nove mesi. In via Giovannoli, all’angolo con via Tempesta, c’era anche la moglie dell’uomo, 26 anni. La donna non ha ancora appreso della morte dei due. Secondo quanto ha riferito il vicesindaco di Roma, Sveva Belviso, che si è recata al’ospedale San Giovanni, dove la 26enne è ricoverata, la donna è in stato confusionale e chiede continuamente di poter vedere il marito e la figlia. Sottoposta a sedativi, la donna ha riferito al vicesindaco di ricordare come ultima immagine il marito in ginocchio e la figlia caduta per terra. Insieme a lei è stata ricoverata anche la sorella, incinta, che si è sentita male non appena ha saputo la notizia.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti i sicari avrebbero sparato un unico colpo di pistola, che avrebbe raggiunto la bambina alla testa e successivamente il padre, che l’aveva in braccio. I due rapinatori miravano all’incasso del bar di cui era titolare l’uomo, che dista pochi metri dall’abitazione della famiglia, dove è avvenuto l’agguato. Secondo quanto riferiscono le forze dell’ordine, la donna aveva nella borsa circa tremila euro.
Per bloccare gli assassini posti di blocco e perquisizioni sono scattati su tutto il territorio di Roma. Il Comune ha proclamato il lutto cittadino per il giorno in cui si svolgeranno i funerali. Stamane si è svolta una riunione d’urgenza in prefettura seguita da un vertice al Viminale a cui hanno preso parte il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, il sottosegretario Carlo De Stefano, il questore e il prefetto di Roma, Francesco Tagliente e Giuseppe Pecoraro, il vicesindaco della capitale, Sveva Belviso e il delegato alla sicurezza del comune capitolino, Giorgio Ciardi. Presenti anche i vertici delle forze dell’ordine, tra cui il capo della polizia, Antonio Manganelli. Domani arriveranno a Roma 130 dei 400 uomini delle forze d’ordine previsti dal terzo patto ‘per Roma sicura’, ha annunciato la Belviso, al termine del vertice. “L’ultimo tragico episodio di violenza che ha portato alla morte di una bambina di pochi mesi e di suo padre è veramente troppo”, ha commentato il sindaco Gianni Alemanno. “La pazienza di Roma – ha aggiunto – e dei romani è finita. Ci sono belve criminali che agiscono nella nostra città che devono essere fermate a tutti i costi”.
Nel quartiere ora c’è preoccupazione. “Era brava gente, ma questa è diventata una zona d’odio”, ha commentato un’ex vicina di casa, che viveva nella stessa via della vittima fino a qualche mese fa: “Qui – ha aggiunto – non si vive più. L’altra sera sono ritornata in questa zona per andare in un ristorante e sono stata scippata da due persone che sono scappate su un motorino”. “Fuori la violenza del quartiere”, recita uno striscione affisso all’esterno della sede di Rifondazione comunista in via Giovannoli. La sede di Rifondazione si trova al civico 33 della via, di fronte all’abitazione delle vittime.
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