Immigrati a Milano contro il razzismo

Immigrati a Milano contro il razzismo

Milano, 16 dic. (LaPresse) – E’ partito questo pomeriggio da piazzale Loreto il corteo organizzato a Milano in solidarietà ai senegalesi uccisi la scorsa settimana a Firenze. Hanno partecipato alla manifestazione, che è simbolicamente cominciata vicino a via Padova, zona di Milano abitata da molti immigrati e teatro di scontri lo scorso anno, oltre un migliaio di persone. A sfilare accanto a molti immigrati anche di origine senegalese, le associazioni come ‘Immigrati Autorganizzati’ e gli antagonisti di alcuni centri sociali tra cui il ‘Cantiere’, e molti italiani. Hanno sfilato in corteo anche il giornalista Gad Lerner con la sua famiglia, Paolo Limonta, braccio destro del sindaco Giuliano Pisapia nel corso della campagna elettorale e Mirko Mazzali, consigliere comunale di Sel.
Un gruppo di manifestanti ha indossato una spilla a forma di fiore di colore giallo perché “è simbolo di fortuna e felicità”. “A fianco della comunità senegalese e migrante di Firenze per chiudere Casa Paund”, recitava uno degli striscioni che aprono il corteo. Altri cartelli hanno scritto “No Bossi Fini, no al razzismo” e “Chiudere Casa Pound” mentre alcuni manifestanti hanno indossato cartelloni a forma di passaporto o permesso di soggiorno”. La manifestazione si è conclusa davanti alla Stazione Centrale.

Non sono mancati attimi di tensione. Il clima, inizialmente pacifico, della manifestazione si è deteriorato quando lungo il percorso un gruppo di giovani centrafricani ha preso la testa del corteo in piazza Caiazzo. Il servizio d’ordine costituito dai migranti ha faticato a riportare alla calma gli oltre mille manifestanti quando il gruppo più acceso ha cominciato a gridare “assassini, assassini” e “razzisti, razzisti” rivolgendosi al cordone di carabinieri e polizia in tenuta antisommmossa alla testa del corteo. In via Settembrini e via Vitruvio ci sono stati attimi di concitazione e manifestanti e forze dell’ordine si sono molto avvicinati, sfiorando lo scontro. Tensione che si è stemperata con l’arrivo davanti alla Stazione Centrale, dove anche l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino si è unito alla manifestazione.

Ci sono stati attimi di tensione anche dopo l’arrivo del corteo nella piazza: un gruppo di manifestanti voleva proseguire e ha iniziato a gridare alle forze dell’ordine che cercavano di trattenerli “assassini, assassini”. Altri hanno lanciato bottiglie di vetro verso il cordone di carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa. Dopo alcuni minuti è stato un altro gruppo di manifestanti a calmare gli animi e la manifestazione si è conclusa senza incidenti.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Immigrati a Milano contro il razzismo

Immigrati a Milano contro il razzismo

Milano, 16 dic. (LaPresse) – E’ partito questo pomeriggio da piazzale Loreto il corteo organizzato a Milano in solidarietà ai senegalesi uccisi la scorsa settimana a Firenze. Hanno partecipato alla manifestazione, che è simbolicamente cominciata vicino a via Padova, zona di Milano abitata da molti immigrati e teatro di scontri lo scorso anno, oltre un migliaio di persone. A sfilare accanto a molti immigrati anche di origine senegalese, le associazioni come ‘Immigrati Autorganizzati’ e gli antagonisti di alcuni centri sociali tra cui il ‘Cantiere’, e molti italiani. Hanno sfilato in corteo anche il giornalista Gad Lerner con la sua famiglia, Paolo Limonta, braccio destro del sindaco Giuliano Pisapia nel corso della campagna elettorale e Mirko Mazzali, consigliere comunale di Sel.
Un gruppo di manifestanti ha indossato una spilla a forma di fiore di colore giallo perché “è simbolo di fortuna e felicità”. “A fianco della comunità senegalese e migrante di Firenze per chiudere Casa Paund”, recitava uno degli striscioni che aprono il corteo. Altri cartelli hanno scritto “No Bossi Fini, no al razzismo” e “Chiudere Casa Pound” mentre alcuni manifestanti hanno indossato cartelloni a forma di passaporto o permesso di soggiorno”. La manifestazione si è conclusa davanti alla Stazione Centrale.

Non sono mancati attimi di tensione. Il clima, inizialmente pacifico, della manifestazione si è deteriorato quando lungo il percorso un gruppo di giovani centrafricani ha preso la testa del corteo in piazza Caiazzo. Il servizio d’ordine costituito dai migranti ha faticato a riportare alla calma gli oltre mille manifestanti quando il gruppo più acceso ha cominciato a gridare “assassini, assassini” e “razzisti, razzisti” rivolgendosi al cordone di carabinieri e polizia in tenuta antisommmossa alla testa del corteo. In via Settembrini e via Vitruvio ci sono stati attimi di concitazione e manifestanti e forze dell’ordine si sono molto avvicinati, sfiorando lo scontro. Tensione che si è stemperata con l’arrivo davanti alla Stazione Centrale, dove anche l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino si è unito alla manifestazione.

Ci sono stati attimi di tensione anche dopo l’arrivo del corteo nella piazza: un gruppo di manifestanti voleva proseguire e ha iniziato a gridare alle forze dell’ordine che cercavano di trattenerli “assassini, assassini”. Altri hanno lanciato bottiglie di vetro verso il cordone di carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa. Dopo alcuni minuti è stato un altro gruppo di manifestanti a calmare gli animi e la manifestazione si è conclusa senza incidenti.

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