Aosta, 9 nov. (LaPresse) – Potrebbero essere morti assiderati i due alpinisti francesi, la guida Olivier Sourzac e la sua cliente, Charlotte De Metz, rimasti bloccati per 7 giorni sulle Grandes Jorasses, gruppo di cime del Monte Bianco, nella parte settentrionale del massiccio, proprio sulla linea di frontiera che separe Italia e Francia. I due alpinisti sono stati sorpresi dal maltempo sul versante italiano, sopra Courmayeur in Valle d’Aosta, mentre stavano scendendo. Numerosi nei giorni scorsi e anche questa mattina i tentativi di soccorso da parte del soccorso alpino valdostano e del Peloton de gendarmerie de haute montagne di Chamonix.
Guida e cliente sono rimasti bloccati giovedì scorso a circa 4000 metri di quota, mentre stavano tentando di raggiungere la parete Walker, per poi discendere al rifugio italiano Boccalatte che si trova a 2000 metri di altitudine. I due sono partiti nonostante le allerte meteo pessime, che annunciavano un’ondata di maltempo molto forte in tutto il Nord Ovest dell’Italia. L’ultimo contatto della guida francese con i soccorsi è stato venerdì, quando ha fatto sapere di aver tentato di scavare una truna nella neve, con lo scopo di ripararsi da freddo e vento. Ha dato la sua posizione approssimativa e ha comunicato di avere il cellulare scarico.
Ad avvistare i corpi dei due per primi sono stati i soccorsi francesi, secondo quanto riferisce la prefettura dell’Alta Savoia, che ha tenuto oggi una conferenza a Chamonix. Poi sono intervenuti gli italiani che hanno recuperato i corpi. Le salme erano sotto una roccia nei pressi della via normale di discesa sul versante italiano. Probabilmente hanno provato a cercare riparo ma le temperature che hanno raggiunto anche i -30 gradi e le raffiche di vento non hanno consentito la loro sopravvivenza. La guida era più a valle mentre la donna più a monte. Ad occuparsi delle indagini sono le fiamme gialle della tenenza di Entreves. A Courmayeur sono arrivati anche due medici del dipartimento di medicina legale di Aosta per un primo esame esterno dei corpi, chiamati a verificare eventuali traumi o cadute che potrebbero aver provocato la morte. Anche se l’ipotesi più probabile resta quella dell’assideramento. L’autopsia, invece, non è ancora stata disposta dal magistrato di turno.
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