Cuneo, 21 ott. (LaPresse) – Due incensurati di origine rumena, di 23 e 28 anni, residente a Bra, nel cuneese, sono stati arrestati dai carabinieri mentre stavano manomettendo lo sportello bancomat della filiale Banca d’Alba a Borbore di Vezza d’Alba. Per loro l’accusa è di frode telematica, ricettazione, uso indebito di carte di credito e installazione fraudolenta di apparecchiature atte ad intercettare comunicazioni telematiche. I due giovani sono stati fermati mentre si trovavano in auto davanti alla banca e i militari hanno trovato all’interno della vettura tutto l’occorrente per la clonazione: biadesivo, cacciaviti, cavi elettrici ed altri congegni elettronici. Lo sportello era stato già manomesso, sovrapponendo a quella vera una plafoniera posticcia al cui interno vi era una telecamera miniaturizzata e altri microchip che trasmettevano ai due tutti i codici segreti degli ignari clienti che prelevavano durante la giornata.

A casa dei due i militari hanno sequestrato un vero e proprio laboratorio con tutto l’occorrente per clonare bancomat e carte di credito: telecamere miniaturizzate, cablaggi elettrici, tastiere da sovrapporre a quelle vere degli sportelli, carte con banda magnetica rilasciate da centri commerciali o supermercati usate come veri e propri bancomat per prelevare, una volta che i due entravano in possesso dei codici segreti, numerose carte di credito rubate o già clonate, due personal computer di ultima generazione al cui interno erano installati software sofisticati per attuare le clonazioni. Gli arrestati, dopo tre giorni di detenzione, sono comparsi davanti al tribunale di Alba e hanno patteggiato una condanna a un anno e due mesi di reclusione, ciascuno con il beneficio della condizionale.

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