Roma, 15 ott. (LaPresse) – Forte tensione a Roma nel giorno della protesta degli Indignati. Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine in tutto il centro della capitale.

12 persone arrestate – Ore 22.41 – Venti persone sono state fermate per gli scontri e 12 di loro sono state arrestate. Si tratta di giovani Bari, Trento, Catania, Siracusa, Brindisi, Varese e Napoli. Sequestrati bastoni, sampietrini e molotov.

45 feriti in ospedale – Ore 21.26 – Delle 70 persone ferite negli scontri, 45 sono state portate negli ospedali San Giovanni, Umberto I e Fatebenefratelli. Gli altri sono stati medicati sul posto. Nessuno è in gravi condizioni

Bilancio feriti sale a 70 – Ore 19.10 – Sale a settanta il bilancio dei feriti negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine a Roma. Lo rende noto il 118.

Difesa: Fiamme a centro di rifornimento – Ore 19.07 – “I locali oggetto di gravi atti vandalici compiuti da un gruppo di facinorosi durante la manifestazione in corso a Roma sono quelli della sezione di casermaggio di un Centro Rifornimento di Commissariato sito in via Labicana e non riguardano uffici del ministero della Difesa”. Lo precisa in un comunicato il dicastero di via XX Settembre.

Circa 20 feriti – Ore 18.55 – I feriti negli scontri, tra polizia e manifestanti, a Roma sono circa 20, secondo quanto riferisce il 118. Tranne un manifestante che ha perso due dita, gli altri risultano ricoverati in codice verde e giallo nei diversi ospedali della città.

Esplode blindato forze dell’ordine – Ore 18.29 – Un blindato delle forze dell’ordine che era stato dato alle fiamme dai manifestanti è esploso in piazza San Giovanni.

Condanna da parte di Schifani – Ore 18.09 – “Oggi abbiamo assistito ad atti di barbarie. La guerriglia urbana scatenata a Roma da alcune frange di violenti è un segno profondo di inciviltà che deve essere condannato duramente”. Così il presidente del Senato, Renato Schifani, in una nota. “Oggi – aggiunge – è stata scritta una bruttissima pagina di intolleranza”.

Blindato in fiamme – Ore 18.05 – Un blindato dei carabinieri è stato dato alle fiamme in piazza San Giovanni a Roma, dove continuano gli scontri tra polizia e manifestanti. Il mezzo è probabilmente quello assaltato con molotov e sanpietrini. Salvi due carabineiri a bordo. Si teme possa esplodere.

Assaltata camionetta carabinieri – Ore 18.00 – Una camionetta dei carabinieri è stata assaltata con sanpietrini, calci e molotov mentre percorreva una via laterale a San Giovanni a Roma. La piazza è ancora al centro di violenti scontri. Lacrimogeni, bombe carta e idranti intorno all’obelisco. Intanto centinaia di persone si sono asserragliate lungo le scalinate della basilica. Via Carlo Felice è completamente bloccata dai blindati che sgommando avanzano e indietreggiano. Dal muro dei blindato continuano ad uscire feriti tra i manifestanti e le forze ordine. Se ne contano a decide.

Poliziotto ferito in via San Giovanni – Ore 17.33 – Un poliziotto è rimasto ferito durante gli scontri con i manifestanti in piazza San Giovanni a Roma. L’agente è stato soccorso dai suoi colleghi e condotto all’interno di un’auto delle forze dell’ordine e sta ricevendo le prime cure in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.

Manifestante perde dito per scoppio petardo – Ore 17.22 – Un manifestante ha perso un dito di una mano per lo scoppio di un petardo durante gli scontri con le forze dell’ordine. L’uomo è attualmente ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma. Non è ancora chiaro se si sia ferito mentre lanciava il petardo o se è stato colpito.

Famiglie evacuate da palazzo in fiamme – Ore 17.13 – I vigili del fuoco hanno evacuato tre famiglie che risiedono nell’ex caserma del ministero della Difesa, ora adibito ad abitazione privata in via Labicana a Roma, che ha preso fuoco. Secondo la prima ricostruzione l’incendio è divampato per il lancio di alcune bombe carta contro il portone di ingresso determinando poi il propagarsi delle fiamme anche al piano superiore.

Poliziotti a terra – Ore 17.11 – Scontri anche a parta San Giovanni a Roma dove, a quanto si apprende, alcuni poliziotti sono stesi a terra.

Manifestante ferito grave all’Umberto I – Ore 17.07 – Un manifestante di cui ancora non si conoscono le generalità è stato ricoverato in condizioni critiche al Policlinico Umberto I di Roma. Lo rendono noto le forze dell’ordine.

In fiamme ex caserma ministero Difesa – Ore 16.39 – L’edificio in fiamme in via Labicana, secondo quanto si apprende, è un’ex caserma ancora di proprietà del ministero della Difesa. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che stanno cercando di spegnere le fiamme.

Spari contro vetrine – Ore 16.55 – Secondo quanto si apprende, alcuni manifestanti che stanno partecipando al corteo degli indignati a Roma hanno sparato dei colpi di pistola contro le vetrine di alcuni negozi, in piazza Santa Croce in Gerusalemme.

Maroni autorizza idranti – Ore 16.50 – Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, secondo quanto si apprende, ha autorizzato l’utilizzo degli idranti da parte della polizia, a fronte degli scontri con i manifestanti che si stanno svolgendo a via Merulana, al corteo degli indignati a Roma.

Cariche in via Manzoni – Ore 16.37 – Cariche della polizia in via Manzoni a Roma. Tra i manifestanti c’è un fuggi fuggi generale nelle stradine laterali. I poliziotti hanno lanciato fumogeni per fermare i disordini.

Palazzo in fiamme – Ore 16.24 – Palazzo in fiamme all’incrocio tra via Labicana e via Merulana a Roma. Nuvole di fumo nero si levano dalle finestre di uno stabile a due piani dove si vedono anche delle fiamme. L’incendio è divampato per il lancio di alcune bombe carta da parte di un gruppo di incappucciati. Il corteo si è nuovamente spezzato in due con i Cobas che cercano di invitare i manifestanti pacifici a proseguire lungo il percorso tenendosi sulla parte sinistra di via Labicana perché il passaggio è impedito dal rogo.

Panico tra manifestanti – Ore 16.17 – Il corteo degli indignati si è di nuovo bloccato a metà in via Labicana, a Roma, dove colonne di fumo nero si alzano lungo la strada. Probabilmente gli incappucciati stanno dando fuoco ad alcuni cassonetti. I manifestanti fuggono nelle vie laterali. Paura e urla a poche centinaia di metri da San Giovanni, dove già da mezzora è arrivata la testa del corteo.

Distrutta agenzia interinale – Ore 16.11 – Un gruppo di incapucciati ha distrutto in via Labicana, a Roma, la sede della filiale dell’agenzia interinale Manpower. Con spranghe, caschi e bottiglie di birra, in sette hanno infranto le vetrine del locale per poi farvi irruzione.

Sfondate vetrine ristorante – Ore 16.06 – Cinque incapucciati, con occhiali da sole scuri e casco in testa, hanno sfondato le vetrine del ristorante di un hotel in via Labicana, a Roma. Muniti di spranghe, i cinque hanno infranto le vetrine del locale per poi darsi alla fuga.

Scritte per Carlo Giuliani – Ore 15.47 – “Carlo Giuliani vive”, “Carlo uno di noi”. Sono due delle decine di scritte che sono comparse sui muri di alcuni edifici di via dei Fori imperiali, a Roma, dove è in corso il corteo degli indignati. Le scritte, fatte con bombolette spray, ricordano Carlo Giuliani, morto durante gli scontri del G-8 a Genova nel 2001.

Incendiate automobili – Ore 15.33 – Sono una quindicina le automobili incendiate a Roma da un gruppo di autonomi che si è staccato dal corteo in via Cavour.

Al via manifestazione indignati – Ore 14.45 – La giornata a Roma è iniziata con la massima allerta tra le forze dell’ordine, pronte a blindare letteralmente il percorso del corteo degli indignati, la cui partenza ufficiale era prevista alle 14 da piazza della Repubblica.

Anche se il corteo si annunciava pacifico (da giorni gli organizzatori invitano alla calma), a preoccupare di più è la possibilità di incursioni improvvise di gruppi sciolti di manifestanti, blitz di piccoli nuclei di black-bloc che lasciano il corteo principale per ‘attaccare’ obiettivi sensibili, istituzioni o banche. Ancora è vivo, infatti, il ricordo dei disordini del 14 dicembre 2010, quando nel centro storico si scatenò una guerriglia urbana con strade e piazze devastate e auto e blindati dati alle fiamme. E così in campo ci sono nuclei mobili, elicotteri muniti di telecamere per le video riprese, più di 2mila agenti delle forze dell’ordine schierati. E ancora: ampie riserve di uomini e mezzi, bonifiche preventive su itinerari sicuri e probabili. Impegnati anche i Vigili Urbani, ai quali è stato chiesto di privilegiare i servizi di sicurezza rispetto a quelli di mobilità.

L’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Antonello Aurigemma ha dichiarato “Siamo convinti che il buon senso prevarrà e che il diritto a manifestare il proprio dissenso non andrà a ledere il diritto dei cittadini romani a muoversi in città”, ma la tensione non è tardata a esplodere. Dopo appena un quarto d’ora dalla partenza del corteo, una cinquantina di autonomi si sono staccati dal corteo principale e hanno messo sotto assedio via Cavour. Vestiti di nero, occhiali da sole scuri, viso coperto e caschi in testa, gli autonomi infrangono le vetrine dei negozi, distruggono telecamere di sicurezza distrutte e lancio di fumogeni in strada.

Hanno prima sfondato le porte del supermercato Lidl e hanno dato alle fiamme il locale. Le fiamme si sono propagate all’esterno, incendiando due automobili parcheggiate lungo la via e una densa coltre di fumo nero si è alzata in cielo. Una camionetta dei pompieri è giunta sul posto per domare le fiamme divampate, mentre una parte del corteo è rimasta bloccata per l’incendio.

Intanto dieci autonomi a viso coperto, con caschi in testa e spranghe in mano, hanno infranto le vetrine della filiale di Poste Italiane, sempre in via Cavour. Uno di questi manifestanti con una spranga ha rotto le telecamere di sorveglianza all’esterno dell’ufficio postale. Numerosi fischi di dissenso si sono alzati dal corteo, ma questo non ferma gli autonomi. Le forze dell’ordine non sono al momento intervenute.

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