Milano, 26 set. (LaPresse) – “Sono molto lieto di incontrarmi con Voi in questo luogo sacro che, fin dai primi secoli, ha visto catecumeni ricevere il santo Battesimo. Qui si custodisce la memoria viva dei martiri milanesi. Da qui prende avvio il ministero degli arcivescovi”. Così il nuovo arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha salutato i fedeli che lo hanno accolto nella basilica di Sant’Eustorgio a Milano ricordando che quest’anno la Diocesi ha potuto contare su 200 nuovi battezzati.

“Quest’assemblea di fedeli, anche grazie alla vostra presenza, esprime visivamente il volto della nostra amata terra – ha aggiunto il cardinale Scola – Milano, la terra di mezzo, da sempre crocevia di incontro con l’altro. Spesso doloroso, talora violento ma, per finire, sempre accogliente”. Il nuovo cardinale poi si è rivolto in particolare ai catecumeni paragonati “al tesoro e alla perla” descritti nel brano del Vangelo di Matteo che e’ stato letto nella liturgia perchè sappiano accogliere “il Regno di Dio” e sappiano riconoscere Gesù come “valore supremo”.

“Come ogni vera relazione d’amore – ha proseguito Scola – il rapporto con Cristo domanda sacrificio. Ce lo testimonia il significativo gesto del dono della terra benedetta, memoria dei martiri, che ricorda all’Arcivescovo la natura della sua missione. La testimonianza è il nostro martirio quotidiano. A questo Voi siete chiamati da subito, non occorre attendere. Il catecumeno è già un testimone. Il vostro arcivescovo – ha concluso – allora Vi indica la strada: vivete in prima persona questo ininterrotto dialogo tra Gesù e la vostra libertà, comunicatene i frutti a tutti i membri della comunità cristiana, così che essa possa lasciar trasparire sul suo volto Cristo, luce delle genti”.

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