Città del Vaticano, 3 lug. (LaPresse) – “Bisogna abbandonare la via dell’arroganza e della violenza, utilizzata per procurarsi posizioni di sempre maggiore potere, per assicurarsi il successo a ogni costo”. Lo ha affermato Benedetto XVI nel breve discorso che ha preceduto la preghiera dell’Angelus. Bisogna “adottare una ragionevole mitezza”, ha continuato, anche verso l’ambiente e “rinunciare allo stile aggressivo che ha dominato negli ultimi secoli”.

Il papa Benedetto XVI ha poi commentato le parole del Vangelo di oggi sottolineando che lo sguardo di Gesù “sembra estendersi fino ad oggi, fino al nostro mondo. Anche oggi si posa su tanta gente oppressa da condizioni di vita difficili, ma anche priva di validi punti di riferimento per trovare un senso e una meta all’esistenza”. “Moltitudini sfinite – ha sottolineato il Pontefice – si trovano nei Paesi più poveri, provate dall’indigenza”. Poi un richiamo ai “Paesi più ricchi” dove “sono tanti gli uomini e le donne insoddisfatti, addirittura malati di depressione”.

“Pensiamo poi – ha aggiunto il Papa – ai numerosi sfollati e rifugiati, a quanti emigrano mettendo a rischio la propria vita. Il vero rimedio alle ferite dell’umanità, sia quelle materiali, come la fame e le ingiustizie, sia quelle psicologiche e morali causate da un falso benessere – ha concluso il Pontefice – è una regola di vita basata sull’amore fraterno, che ha la sua sorgente nell’amore di Dio”.

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