Potenza, 29 giu. (LaPresse) – Danilo Restivo, imputato per l’omicidio di Elisa Claps, sarà giudicato con il rito abbreviato. Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Salerno, accogliendo la richiesta della difesa del 39enne accusato dell’uccisione della giovane studentessa potentina scomparsa il 12 settembre del 1993, il cui corpo fu ritrovato il 17 marzo 2010 nel sottotetto della chiesa della S.S. Trinità di Potenza. L’udienza è stata fissata per l’8 e 10 novembre prossimi. Per l’avvocato della famiglia Claps, Giuliana Scarpetta, quella del Gup del tribunale di Salerno, di disporre il rito abbreviato, è stata una scelta “importante, ma scontata”.

“Questo – dice l’avvocato Scarpetta – accorcerà i tempi del processo. Siamo fiduciosi che possa concludersi entro fine anno. E’ un momento di giustizia,di cui la famiglia di Elisa è soddisfatta, dopo 18 anni che si indaga su questo caso su cui ci sono ben 76 faldoni di atti di indagine”. La vicenda della morte di Elisa Claps è strettamente intrecciata con un altro caso che riguarda l’uccisione in Gran Breatagna di Heather Barnett. Danilo Restivo, imputato per l’uccisione di Elisa Claps, oggi è stato giudicato dalla giuria inglese colpevole per l’omicidio della Barnett nel processo celebrato presso la Corte di Winchester, la cui sentenza verrà emessa domani.

“Si tratta – spiega Scarpetta – di delitti riconducibili alla stessa mano. Il pubblico ministero inglese ha ripercorso entrambi i casi, che si concretizzano in una sola mano, quella di Restivo. Il mio primo pensiero – aggiunge – quando ho saputo del verdetto della giuria inglese è stato che, se Danilo fosse stato fermato subito, Heather sarebbe ancora viva”. Sul rilievo che potrà avere l’esito del processo Barnett sul caso Claps l’avvocato Scarpetta dice: “Quello di oggi in Gran Bretagna nei confronti di Restivo è un verdetto di colpevolezza che si basa un corposo compendio probatorio con elementi, come il taglio dei capelli e il dna, che porta a leggere nei due delitti Barnette e Claps un’unica firma, quella di un serial killer”.

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