Milano, 24 giu. (LaPresse) – Ha ucciso la fidanzata e suo fratello. Così, senza un perché. Stremato da un interrogatorio che durava di fatto dalle due di ieri notte, quando si è presentato in commissariato a Milano per denunciare la morte della ragazza, ha ceduto e ha confessato. Riccardo Bianchi, 20 anni, ha raccontato di avere ucciso Gianluca Palummieri, suo amico, coetaneo, mercoledì sera, senza un perchè e con un coltello che si è trovato tra le mani senza sapere come, dopo una lunga serata per locali, al termine della quale erano tutti e due ubriachi.
Gianluca è morto per strada, all’incrocio tra via Cristoforo Colombo e via Roma a Cesano Boscone, colpito da una ventina di fendenti, mentre i due ragazzi stavano andando a trovare una loro amica. Poi Riccardo ha caricato il corpo sulla sua Fiat Panda ed è andato, racconta, verso l’appartamento di via Gozzoli, dove il ragazzo viveva con la sorella Ilaria, la sua fidanzata.
Riccardo, ha raccontato di essere salito da Ilaria coperto di sangue intorno alle 6 di mattina. L’ha legata al letto, l’ha picchiata e ha abusato di lei ripetutamente. Poi le ha raccontato la sorte del fratello e infine l’ha uccisa, tra le 17 e le 18. Quindi ha aspettato la sera e intorno alle 22 ha recuperato la sua auto, dove si trovava il corpo di Gianluca, lo ha avvolto in un lenzuolo e lo ha abbandonato in via Tommaso d’Acquino a Rho, dov’è stato ritrovato questa mattina.
Dopo aver abbandonato il corpo di Gianluca in via Tommaso D’Acquino a Rho, Riccardo è andato a casa dei genitori, in via Pompeo Marchesi a Milano. Il ragazzo, al suo arrivo a casa aveva abiti puliti e con ogni probabilità si era cambiato prima di lasciare l’appartamento di via Gozzoli. Il 20enne ha quindi raccontato per sommi capi la vicenda ai genitori che non lo vedevano da 48 ore. La madre e il padre lo hanno convinto ad andare al commissariato Bonola e avvisare gli agenti della morte della ragazza.
All’arrivo della polizia i corpi erano in condizioni tremende. Lei era in casa, nel suo appartamento, un trilocale al quinto piano di un palazzone popolare in via Benozzo Gozzoli 160, periferia Nord-Ovest di Mialno, al confine con Cesano Boscone. Quando la polizia è giunta sul posto l’hanno trovata nuda e con le mani legate sopra la testa. Lui, Gianluca, era avvolto in un lenzuolo, abbandonato nei pressi di un cassonetto, a una quindicina di chilometri di distanza dall’appartemento che condivideva con la sorella.
Il ragazzo, portato in questura, ha ripetuto la versione che aveva fornito agli agenti del commissariato Bonola. Solo dopo un lungo interrogatorio, durato oltre 6 ore, davanti al gip Cecilia Vassena il 20enne ha ammesso di aver ucciso i due amici senza un vero movente e senza l’aiuto di nessun’altro. Il racconto di Riccardo, per quanto confuso e frammentario, agli investigatori appare credibile. Ora si sta lavorando per cercare ulteriori riscontri: nell’incrocio tra via Roma e via Critoforo Colombo, a Cesano Boscone, dove il 20enne riferisce che sia avveunto l’omicidio, ad esempio, è stato trovato del sangue. “Si tratta di una storia complessa, fumosa e lacunosa – ha detto il capo della squadra mobile di Milano, Alessandro Giuliano – che non è ancora stata del tutto chiarita”. Bianchi adesso è in stato di fermo con l’accusa di duplice omicidio ed è stato condotto nel carcere di San Vittore.
Ilaria aveva lasciato Riccardo circa un mese fa, troncando un rapporto travagliato. La ragazza lavorava come cameriera in un cocktail bar di via Ravizza, ma ieri non si era presentata al lavoro. Ilaria e il fratello Gianluca abitavano da circa 3 mesi nella casa di via Gozzoli. I due ragazzi, dopo la morte della madre, avevano tentato una difficile convivenza con il padre, ma non aveva funzionato. Così avevano deciso di affittare il trilocale al quinto piano di un palazzone popolare e Ilaria aveva cominciato a lavorare come barista, mentre il fratello aveva lasciato l’istituto tecnico dov’era iscritto e aveva cominciato a collaborare con una società di assicurazioni.

