Roma, 22 giu. (LaPresse) – Momenti di tensione in piazza Montecitorio, davanti al palazzo della Camera. Mentre il premier Silvio Berlusconi parlava in aula un gruppo di qualche centinaio di manifestanti ha lanciato pomodori, patate e petardi. La polizia in tenuta antisommossa ha caricato i dimostranti. A mettere in atto la manifestazione un gruppo di precari della scuola e della ricerca con le bandiere di Cobas e Usb che hanno lanciato libri contro le forze dell’ordine. Decine di volumi in edizione economica sono volati verso il palazzo della Camera proprio come ieri, quando il gruppo ha organizzato quello che ha battezzato ‘il rilancio della cultura’.

Dopo gli scontri, durati qualche minuto, la situazione è tornata alla calma. I dimostranti si sono allontanati e il gruppo di agenti di polizia in tenuta antisommossa hanno lasciato l’area. Rimane un presidio delle forze dell’ordine sulla piazza. Il presidio è partito sabato con due gazebo organizzati dal gruppo del Coordinamento dei precari della scuola. La protesta, spiega Marco Galice, del coordinamento, è legata soprattutto al decreto sviluppo per il “mancato inserimento in graduatoria degli abilitati”. In pratica, racconta, si tratta di 20mila persone che hanno conseguito o stanno conseguendo l’abilitazione e che non verranno inserite nelle graduatorie. “Che non vuol dire assunzione – sottolinea – ma almeno è l’inizio di un percorso e se c’è bisogno ti chiamano”.

“Questo decreto sviluppo – continua – è un ossimoro. Loro parlano di 60mila immissioni a ruolo in tre anni. Prima di tutto non c’è uno stanziamento per queste immissioni; ma soprattutto, anche se ci saranno, i pensionamenti nello stesso periodo saranno almeno 75mila, quindi ci saranno 15mila pecari in più. In pratica non è una stabilizzazione ma un aumento del precariato”.

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