Roma, 29 mag. (LaPresse) – Nuova tragedia dell’immigrazione nel Canale di Sicilia. La Nave Fenice della marina militare ha soccorso un gommone con numerosi migranti a bordo e, una volta terminate le attività di recupero, il bilancio è di 217 persone recuperate e 17 morti. La marina è intervenuta anche a sud di Lampedusa, con la Nave Bersagliere, per soccorrere un altro barcone carico di migranti.
Intanto, sono 17 le operazioni di soccorso portate a termine oggi al largo delle coste libiche, sotto il coordinamento del Centro nazionale di soccorso della guardia costiera a Roma. Un’attività intensa che al momento, mentre altri interventi sono ancora in fase di conclusione, ha portato al salvataggio di oltre 3300 migranti. Le richieste di aiuto, effettuate da telefoni satellitari, sono arrivate già nel corso della notte. Molte le unità impegnate nello scenario dei soccorsi: unità navali della guardia costiera, della marina militare italiana, della guardia di finanza, delle Marine Militari irlandese e tedesca, oltre alle unità inquadrate nel dispositivo Triton e ad alcuni mercantili dirottati dal Centro Nazionale di Soccorso.
Una nave della marina militare del Belgio ha salvato 200 persone nel mar Mediterraneo, dopo che la barca su cui viaggiavano ha avuto un’avaria al motore andando alla deriva. Sul barcone c’erano fra 195 e 250 persone, ha riferito l’agenzia di stampa Belga, spiegando che il salvataggio è stato eseguito in collaborazione con le autorità italiane, maltesi e con l’agenzia Frontex.
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