L'infettivologo del Policlinico San Martino di Genova chiede un approfondimento medico dal momento che, con l'arrivo di vaccini e farmaci, il tasso di mortalità in Italia dovrebbe essere inferiore rispetto a due anni fa

Il professor Matteo Bassetti sta chiedendo in maniera insistente l’istituzione di una commissione medica per far luce sulla quantità di morti a causa del Covid. Un conteggio che riguardi non solo le vittime che ci sono state in passato ma anche quelle attuali dal momento che, con l’arrivo di vaccini e farmaci, la mortalità dovrebbe essere inferiore. Secondo il Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, probabilmente in questi due anni nella gestione di raccolta dei dati, nell’elaborazione e nella diffusione degli stessi, qualcosa non ha funzionato e forse non ha funzionato nemmeno l’applicazione del protocollo di cura.

Dottor Bassetti perché ritiene che i morti per Covid siano troppi? Perché ritiene che l’istituzione di una commissione medica farebbe luce sui dati? Stiamo lavorando sui dati sbagliati?

“Bisogna analizzare tutti i morti: per quelli che sono morti in ospedale e per chi è morto a casa bisogna valutare l’effetto sulla mortalità, quindi bisogna valutare se queste persone sono morte per effetto del Covid oppure se sono morte a causa di altro e avevano il tampone positivo del Covid. Se si dimostrerà che tutti i morti sono deceduti a causa del Covid, cosa a cui io non credo perché credo che queste persone avessero altre cause e in più anche il tampone positivo, bisognerà chiedersi cosa non ha funzionato nella gestione del Covid. Io ho un’idea che mi sono fatto gestendo tanti malati: oggi di Covid a me ne muore poca o quasi più, perché usiamo antivirali, perché usiamo i monoclonali o vari farmaci, perché applichiamo dei protocolli”.

Quindi dice che bisogna fare delle distinzioni…

“Mettiamo che fossero morti tutti di Covid, bisogna chiedersi perché. Cosa non ha funzionato nella gestione della pandemia in questo paese?”

E secondo lei cosa non ha funzionato?

“Potrebbe essere che gli antivirali vengono usati poco, i monoclonali solo in alcune regioni ecc… Se non analizziamo queste cose non possiamo realmente dire che queste persone sono morte di Covid”.

Sì però benché una persona muoia in presenza della malattia grave di Covid, questo non esclude certo il Covid come concausa. Cioè, in presenza di più patologie, queste possono essere considerate tutte concause perché tutte minano all’instabilità fisica. O no?

“Nella medicina noi abbiamo la mortalità cruda e quella attribuita. Quella cruda riguarda il fatto che è morto, quella attribuita riguarda il fatto che è morto d’infarto ma aveva anche il tampone positivo. Chiaro il concetto?”

Ma per quanto riguarda i dati relativi alla mortalità attuale che lei considera elevata, secondo lei presagiscono una nuova ondata in arrivo?

“Non credo, ma credo che quando facciamo la ricerca clinica facciamo il data review committee e si fa una commissione medica per stabilire veramente chi sta morendo di Covid e chi no. Adesso di fronte a tutti i farmaci che abbiamo è evidente che c’è un problema: noi finiremo l’anno restituendo 600 mila dosi di Paxlovid, vuol dire che ci sono farmaci che non hanno funzionato oppure che sono stati usati poco oppure che qualcuno non ha usato il protocollo. Io credo che i due problemi siano in realtà collegati, se i decessi sono tutti Covid qualcosa non ha funzionato, se invece sono collegati a qualcos’altro, ad esempio alle condizioni di base o ad altre patologie, beh allora sarebbe un problema relativo all’attribuzione di quella mortalità”.

Ma visto che il 99% degli italiani sono vaccinati, forse tra le cause bisognerebbe introdurre anche la possibilità o quantomeno l’ipotesi, che i vaccini non abbiano funzionato?

“Io non credo che i vaccini non abbiano funzionato, credo profondamente convinto che queste persone che muoiono ogni giorno di Covid hanno altri problemi di altra natura che la loro morte deriverà da quello. E comunque la commissione medica sarebbe di facile istituzione e risolverebbe molti problemi“.

Si anche perché sulla conta dei morti in molti hanno avuto da ridire in questi anni…

“Credo che ci sia un problema di base, cioè quando tu la sera fai un bollettino in cui dici che sono entrati in ospedale 500 perone positive al tampone, non hai detto quali di queste persone hanno anche il diabete, sono anche obese, hanno problemi cardiaci gravi ecc.. A me piacerebbe sapere quanti hanno la polmonite, epatite, febbre e quanti non hanno proprio niente ma hanno solo un tampone positivo questo agli italiani bisognerebbe dirlo”.

Si ma a questo punto il problema è l’anamnesi, se non la fanno in ospedale non può mica farla la commissione…

“No, il problema non è l’anamnesi ma il bollettino, il bollettino dovrebbe riportare queste cose. Così come congegnato oggi non riporta questi dati”.

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