Aumentano anche i ricoveri: +15% in terapia intensiva. Il report della Fondazione Gimbe

Sono in salita i contagi da covid nell’ultima settima: l’incremento è del 50,4%. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana 22-28 giugno.In termini numerici, i nuovi contagiati nell’ultima settimana sono stati 384.093.

“Prosegue l’impennata dei nuovi casi settimanali – dice Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – che si attestano intorno a 384 mila, con una media mobile a 7 giorni che sfiora quota 55 mila casi al giorno”.Nella settimana 22-28 giugno tutte le Regioni registrano un incremento percentuale dei nuovi casi: dal 27,7% della Lombardia all’80,2% del Molise.

Sono in aumento i decessi: nell’ultima settimana l’incremento è stato del 16,3%. I decessi sono stati 392 negli ultimi 7 giorni (di cui 43 riferiti a periodi precedenti), con una media di 56 al giorno rispetto ai 48 della settimana precedente. Aumenta anche la pressione dei ricoveri sugli ospedali italiani: nell’ultima settimana l’incremento è stato del 25,7% per i reparti ordinari, e del 15% nelle terapie intensive. I ricoveri con sintomi sono stati 6.035, nelle terapie intensive 237. Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe – continuano ad aumentare i ricoveri sia in area medica (+25,7%) che in terapia intensiva (+15%)”. In area critica dal minimo di 183 del 12 giugno i posti letto occupati sono saliti a 237 il 28 giugno; in area medica, invece, dopo aver toccato il minimo di 4.076 l’11 giugno, sono risaliti a quota 6.035 il 28 giugno. Al 28 giugno il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 9,4% in area medica (dal 4,7% del Piemonte al 22,1% dell’Umbria) e del 2,6% in area critica (dallo 0% di Provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta al 5,4% del Lazio) . “In lieve aumento gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 29 ingressi/die rispetto ai 23 della settimana precedente”.

La progressiva diffusione delle varianti BA.4 e BA.5 unitamente al calo di attenzione generale e all’abolizione dell’obbligo delle mascherine in tutti i luoghi al chiuso hanno determinato un netto aumento della circolazione virale con effetti già evidenti anche sugli ospedali”. Lo dice, in una nota, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.”In particolare, in area medica in 18 giorni i posti letto occupati da pazienti COVID sono quasi 2.000 in più, superando in alcune regioni il 15% dell’occupazione, con inevitabile impatto sull’erogazione delle prestazioni sanitarie ordinarie. Di conseguenza, la Fondazione Gimbe invita alla cautela per almeno tre ragioni – afferma – Innanzitutto il numero dei positivi (oltre 770 mila) è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te con notifica parziale dei test positivi; in secondo luogo, è impossibile prevedere l’entità di questa risalita dei casi che avrà un proporzionale impatto sugli ospedali; infine, lo stallo della campagna vaccinale ha generato una popolazione attualmente suscettibile all’infezione molto estesa: 4,05 milioni di non vaccinati, 5,54 milioni senza terza dose e 3,99 milioni di persone vulnerabili senza quarta dose”.”Per arginare la circolazione virale fondamentale indossare la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati e/o poco ventilati e in condizioni di grandi assembramenti anche all’aperto”, conclude.

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