La presidente della Commissione europea: "Abbiamo i vaccini che salvano la vita e non vengono utilizzati"

 Per l’Ue è tempo di discutere della possibilità dell’obbligo vaccinale contro il Covid-19. A pensarlo è la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che lancia l’argomento dopo che l’Austria ha fatto da apripista introducendo l’obbligatorietà da febbraio e in Germania il futuro cancelliere Olaf Scholz si è già detto a favore. Il tutto avviene mentre il mondo affronta la scoperta della nuova variante Omicron. Non c’è nessuna indicazione che i vaccini non funzionino contro Omicron, ha chiarito l’Organizzazione mondiale della sanità in una conferenza stampa interamente dedicata alla variante. E anche se in futuro dovesse risultare un’efficacia ridotta contro Omicron, “è sempre meglio avere il vaccino perché salva la vita”.

Oms: “Da prime informazione Omicron più trasmissibile e con sintomi lievi”

L’identikit di Omicron non è ancora completo, per ulteriori informazioni sulla trasmissibilità bisognerà attendere dei giorni, non settimane, ha fatto sapere l’Oms: “Non abbiamo tutte le informazioni sulla trasmissione” della variante del coronavirus, “ma c’è qualche indizio che sia più trasmissibile”, ha dichiarato Maria Van Kerkhove, alla guida del programma per le emergenze, riferendo di alcuni casi Omicron con sintomi “lievi”.

Al momento la nuova variante scoperta nell’Africa meridionale è stata rilevata in 23 Paesi, ma l’Oms si aspetta che questo numero salga. Il primo caso negli Usa è stato identificato in California. Casi Omicron sono stati rilevati in Nigeria, primo Paese dell’Africa occidentale a individuarne, e Arabia Saudita, primo Paese del Golfo. La Nigeria aveva inizialmente riferito che un caso Omicron era stato individuato in un campione di ottobre, il che avrebbe portato indietro di molto la catena di Omicron, ma si è poi corretta dicendo che i primi casi della nuova variante risalgono a novembre. Intanto il Brasile è diventato il primo Paese dell’America Latina a rilevarne. E il Giappone dà una notizia che estende ulteriormente la complicata rete dei contagi, visto che ha rilevato un caso Omicron in un uomo che era arrivato dal Perù via Qatar.

Oms: “Natale in lockdown? Serve pazienza”

A proposito dell’Europa, sull’ipotesi di un Natale in lockdown il direttore esecutivo dell’Oms Michael Ryan ha chiesto di avere “un po’ di pazienza per capire le conseguenze della variante Omicron”, sottolineando però che la ‘crisi’ in Europa è trainata dalla variante Delta. In Ue però non ci sarà un vertice straordinario su Omicron che si era ipotizzato: il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha deciso che il punto verrà discusso nel summit del 16 dicembre e prima ancora, martedì, ne parleranno i ministri della Salute Ue.

In Austria il lockdown è stato esteso formalmente fino all’11 dicembre e intanto in Germania i dati continuano a preoccupare. In un giorno sono stati registrati 446 decessi, mai così tanti da febbraio. E l’Associazione delle terapie intensive (DIVI) ha avvertito che il numero di pazienti Covid-19 che hanno bisogno della rianimazione toccherà un nuovo picco prima di Natale.

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