Gli hacker chiedono riscatto in bitcoin

Ritorno in classe in presenza per 5,6 milioni di studenti, con problemi tecnici per le scuole che si affidano all’azienda Axios Italia (il 40% degli istituti) per i registri elettronici. L’azienda è stata vittima di un attacco hacker che ha mandato i registri fuori uso già alle 8 del mattino: “A seguito dell’attacco subito dalla nostra piattaforma, inviamo di seguito le istruzioni per gestire il registro di emergenza del protocollo”, fa sapere la società, assicurando che tutto tornerà a posto già domattina. In serata arriva la notizia di un riscatto in bitcoin chiesto dai pirati informatici che hanno prelevato decine di migliaia di file dalle scuole di tutta Italia.

Ma i problemi non sono solo virtuali. Il nodo dei trasporti resta il vero punto dolente della riapertura di un settore che muove circa 10 milioni di persone al giorno. Il Viminale chiede ai prefetti di valutare quanto prima l’impatto delle riaperture sui mezzi pubblici, nei tavoli di coordinamento periodici. Il ministro delle infrastrutture e della mobilità, Enrico Giovannini, parla di oltre 6mila mezzi (6.144) in più in tutta Italia fino a giugno per garantire un maggior distanziamento all’interno dei bus. Saranno usati anche mezzi privati, per un investimento complessivo di circa 320 milioni di euro.

La regolazione e la programmazione del servizio di trasporto pubblico locale, però, precisa, spetta alle regioni ed agli enti locali: “Al fine di sostenere una efficace programmazione del sistema dei trasporti pubblici locali e regionali e consentire l’erogazione di servizi in conformità alle misure di contenimento della diffusione del Covid-19, sono state stanziate dall’inizio della pandemia e fino ad oggi, risorse pari a circa 2,3 miliardi di euro, destinate sia alla compensazione dei minori ricavi tariffari, sia, nella misura di circa 453 milioni come concordato in sede di Conferenza Unificata, al finanziamento dei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico”, fa sapere.

Nel primo giorno di rientro, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, riunisce intanto, in videoconferenza, l’Osservatorio permanente per l’inclusione. “E’ il principio che sta alla base della nostra scuola”, dice, parlando del modello italiano di inclusione come di un “punto di riferimento a livello europeo”: “La pandemia ha messo a nudo molte delle difficoltà di questo Paese e le ha anche esasperate, ma la scuola ha reagito per continuare a stare al fianco di tutte le studentesse e tutti gli studenti”. Lo scopo ultimo, assicura il ministro, è fare della scuola il “punto di forza di un Paese nuovo”.

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