L’Aifa sospende AstraZeneca: saltano le prenotazioni, campagna a rischio

L’Aifa sospende AstraZeneca: saltano le prenotazioni, campagna a rischio

Speranza: “Scelta europea presa solo in via precauzionale”

Ancora una battuta d’arresto per la campagna vaccinale anti-Covid. E questa volta il blocco preoccupa di più: non solo perché riguarda il siero AstraZeneca, attualmente il più utilizzato per le immunizzazioni, ma anche perché la sospensione decisa da Aifa, dopo un colloquio con il governo, arriva a due giorni dalla pubblicazione del nuovo piano vaccini del governo Draghi, quello firmato dal neocommissario Figliuolo che dovrebbe portare alla svolta nella lotta al Covid, assicurando l’immunità di gregge entro il prossimo autunno.

Ancora una volta il problema non arriva dall’organizzazione della campagna, ma dalla carenza di ‘materia prima’, e dopo i tagli senza preavviso alle consegne, che si sono susseguiti dal Vax-day del 27 dicembre a oggi riguardando senza distinzioni tutte le case farmaceutiche, oggi il blocco arriva per questioni di ‘sicurezza’.

In attesa di capire, e dovrà farlo l’Ema, se il siero AstraZeneca sia o meno pericoloso, l’Italia, come altri Paesi europei, ne sospende l’utilizzo.

“Un danno enorme”, dice senza mezzi termini l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato. “In questo modo si bloccano a Roma e nel Lazio 35 hub vaccinali tra i quali La Nuvola e l’Aeroporto di Fiumicino e oltre 2 mila medici di medicina generale”, aggiunge evidenziando che, solo domani, nel Lazio salteranno 7000 vaccinazioni.

La richiesta a Ema, che ha fissato per giovedì 18 il giorno del verdetto su AstraZeneca, è di fare presto, perchè il virus è tornato a correre, spinto dalle varianti, l’Italia è in rosso e, mai come ora, la campagna vaccinale non può aspettare.

“Le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su Astrazeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale – prova a rassicurare il ministro della Salute Roberto Speranza -. Abbiamo fiducia che già nelle prossime ore l’agenzia europea possa chiarire definitivamente la questione”.

AstraZeneca è al momento il siero utilizzato per tutte le vaccinazioni, fatta eccezione per over 80 e categorie fragili: viene somministrato a insegnanti, forze dell’ordine, settantenni e l’azienda anglo-svedese fornisce all’Italia gran parte delle dosi usate in questa fase della campagna. Tra aprile e giugno, quando la campagna dovrebbe ingranare una nuova marcia grazie anche all’arrivo di nuovi vaccini, sarà comunque da AstraZeneca che arriverà buona parte delle fiale, con oltre 10 milioni di dosi, un quinto di quelle attese nel trimestre.

Infine il richiamo di AstraZeneca è a 10/12 settimane e questo ha permesso di spingere l’acceleratore sulle prenotazioni, somministrando le prime dosi in attesa che arrivasse, tra giugno e luglio, il grosso delle consegne. Per questo la sospensione è un colpo durissimo a una campagna vaccinale partita da due mesi e mezzo e mai davvero decollata, a rischio oggi, come mai prima.

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