Ue con l’Italia su stop a export AstraZeneca. Gb: “Mina lotta globale a Covid-19”

Ue con l’Italia su stop a export AstraZeneca. Gb: “Mina lotta globale a Covid-19”
Virus Outbreak EU Australia

La Commissione Ue: “La casa farmaceutica fornisca le dosi concordate”

L’Unione europea si schiera con l’Italia, dopo la protesta dell’Australia per lo stop alla prevista esportazione di 250mila dosi di vaccino contro il Covid-19 di AstraZeneca. Produttore che, sinora, non ha rispettato gli impegni contrattuali per la consegna all’Ue.

La decisione non è stata presa contro l’Australia, ha sottolineato la Commissione europea, ma punta a far sì che la casa farmaceutica fornisca le dosi concordate. Canberra, infatti, ha fatto sapere di essersi rivolta all’esecutivo europeo chiedendo di “rivedere” la decisione. “Riteniamo che” il vaccino AstraZeneca “sia un elemento importante del nostro portafoglio e quindi ci aspettiamo la consegna concordata”, ha detto il portavoce europeo Eric Mamer.

“Per tutte quelle aziende che” stanno rispettando gli impegni, “non ci sono problemi con l’export”, ha aggiunto. Frasi che sono anche sostenute dal meccanismo di controllo e trasparenza delle esportazioni dei farmaci contro il coronavirus. Da quando è entrato in vigore il 30 gennaio, secondo la Commissione, sono state approvate 174 autorizzazioni all’export verso 30 Paesi extra Ue.

Anche il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha sottolineato che lo stop “non è un atto ostile verso l’Australia”, definendo i ritardi delle forniture “inaccettabili”, mentre “tutt’Europa, in questo momento, è attraversata dalla variante inglese e dalla preoccupazione per l’innalzamento dei contagi”. Ancora: “Finchè ci saranno ritardi nelle forniture di vaccini, è giusto che i Paesi dell’Ue blocchino le esportazioni verso nazioni considerate non vulnerabili”, ha detto in conferenza stampa congiunta con l’omologo francese, Jean-Yves Le Drian.

Contro la decisione di Roma si è schierata invece Londra: il premier Boris Johnson ha accusato l’Ue di “minare la lotta globale” al virus, ha riferito Times, e ha avvertito che lo stop contraddirebbe le promesse fattegli dalla Commissione di non limitare le esportazioni. Sinora, dell’ordine iniziale di 80 milioni di dosi di AstraZeneca all’Ue nel primo trimestre 2021, la compagnia faticherà a consegnarne la metà. E mentre le forniture restano scarse e segnate da ritardi, il blocco ha mostrato segnali di divisione. Vari Paesi hanno espresso frustrazione e ‘guardato’ fuori dai confini comunitari.

Un momento di solidarietà è arrivato quando la Francia ha segnalato che potrebbe imitare l’Italia. “Potremmo fare lo stesso. Vedremo”, ha avvertito il ministro della Salute Olivier Véran a BfmTV, dicendo di “capire” Roma. “Credetemi, più dosi ho, più come ministro sono felice”, ha affermato, sottolineando che Parigi e i partner europei sono determinati a far sì che i contratti siano rispettati. Sottolineando il ruolo dell’Ue su ricerca, sviluppo e produzione dei vaccini, anche il governo tedesco ha giustificato il blocco. “In generale, le esportazioni di vaccini non vengono interrotte fintanto che i contratti con l’Ue sono rispettati”, ha detto il portavoce Steffen Seibert. Il ministro della Salute Jens Spahn ha aggiunto che, in termini generali, è giusto che l’Ue si assicuri che i produttori rispettino le promesse.

L’Ue ha firmato accordi per sei vaccini e ha ordinato in totale fino a 400 milioni di dosi di Astrazeneca, con altri 2 miliardi da altre case farmaceutiche. Sinora, però, ne sono arrivate solo 33 milioni e solo l’11% degli europei ha completato la vaccinazione. L’obiettivo, tuttavia, resta vaccinare il 70% della popolazione adulta del blocco entro la fine dell’estate.

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