Anche Emilia Romagna e Calabria potrebbero registrare un allentamento

Si avvicina il weekend. E, come ogni venerdì, si guarda al possibile cambio di colore nelle Regioni dove le restrizioni anti-Covid sono più stringenti. Gli esperti tengono sotto osservazione, in particolare, tre regioni in arancione dall’8 gennaio. Sono Veneto, Emilia Romagna e Calabria, che potrebbero registrare un allentamento: se così fosse, dalla settimana prossima si potrebbe tornare a bere il caffé al bar e al ristorante a pranzo. E, teoricamente, andare al museo.

Se altre Regioni come il Lazio rimangono nell’incertezza e rischiano di restare arancioni, il Veneto sarebbe già “di fatto” giallo, almeno osservando il parametro dell’Rt: l’indice di contagio rimane stabile, mentre c’è un problema con l’alta l’incidenza di casi sulla popolazione locale. Il responso arriverà nella serata di domani.

E’ arancione buona parte dello Stivale. Oltre alle quattro regioni di cui si è detto, ci sono Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia (dopo un tira-e-molla sulla trasmissione di dati errati che l’avrebbero portata al rosso), Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria e Valle d’Aosta. In zona rossa si trovano due aree: la provincia autonoma di Bolzano (anche se la norma nazionale viene contestata a livello locale) e la Sicilia. Hanno le restrizioni più lievi, in giallo, Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento, Toscana. E, almeno secondo le prime proiezioni, possono sperare di rimanere così.

La regola italiana tiene le regioni in uno stesso colore per almeno due settimane: possono iniziare a sperare di passare ad una fascia più bassa dopo 14 giorni con livelli di rischio inferiori a quelli che hanno determinato le misure restrittive.

Fa discutere, invece, la colorazione stabilita dalle istituzioni europee che dipinge di “rosso scuro” tre regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna) e la provincia autonoma di Bolzano. I colori “europei”, resi noti il giovedì, usano parametri diversi, basandosi su due dati: il numero di casi ogni 100mila abitanti e il tasso di positività sui test effettuati. La conseguenza pratica sono i requisiti più stringenti per poter viaggiare da queste zone critiche (limitazioni ai viaggi, peraltro, sono già in vigore per la normativa italiana).

Ad alimentare la confusione, poi, c’è stata una retromarcia da parte del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc): sul suo sito, la colorazione rosso scuro ha dapprima colpito le tre Regioni e la Provincia autonoma. In un successivo aggiornamento, però, si è passati al rosso chiaro per Veneto ed Emilia Romagna, tranne che per Bolzano e Friuli Venezia Giulia (colpito assieme alla Slovenia). In queste aree, il numero di nuovi casi notificati negli ultimi 14 giorni rimane elevato: superiore a 500 ogni 100mila abitanti.

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