Il vaccino di Moderna efficace anche sulle varianti
Mentre mancano pochi giorni alla revisione da parte dell’Agenzia europea per i medicinali del vaccino contro il Covid-19 sviluppato da AstraZeneca, l’Ue si è scagliata contro il gigante farmaceutico per i ritardi nel programma di consegne, accusandolo di non aver fornito le dosi promesse nonostante i finanziamenti ricevuti da Bruxelles per aumentare la produzione.
Le risposte di AstraZeneca, relative ai ritardi nella consegna dei vaccini, “non sono state finora soddisfacenti”, ha detto la commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides, dopo la riunione del comitato direttivo, annunciando un nuovo incontro con la società. “L’Ue vuole sapere esattamente quante dosi sono state prodotte” e se, o a chi “sono state consegnate” e “intraprenderà qualsiasi azione necessaria per proteggere i suoi cittadini e i suoi diritti”, ha aggiunto la commissaria, sottolineando che in futuro tutte le aziende produttrici nell’Ue dovranno fornire una “notifica tempestiva” ogni volta che desiderano esportare vaccini in paesi terzi, per evitare situazioni impreviste.
L’annuncio del ritardo nelle consegne fatto da AstraZeneca ha ulteriormente aumentato la pressione sull’Unione, già alle prese con la frenata di Pfizer-BioNTech, che non sono riuscite a rispettare la tabella di marcia, e con le critiche per la lentezza del piano vaccinale rispetto a Paesi come Israele e il Regno Unito.
Sul tema è intervenuta anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ha tenuto un colloquio telefonico con l’amministratore delegato di AstraZeneca Pascal Soriot. La presidente “ha chiarito che si aspetta che la società rispetti gli accordi contrattuali”, ha detto il portavoce Eric Mamer, e “ha ricordato a Soriot che l’Ue ha investito somme significative nell’azienda in anticipo proprio per garantire un aumento della produzione”.
L’Ue ha sottolineato che, nonostante i ritardi annunciati dalle compagnie Pfizer e Astrazeneca, gli obiettivi di vaccinazione, cioè di immunizzare almeno l’80% della popolazione vulnerabile e dello staff sanitario entro la fine di marzo e il 70% della popolazione entro fine estate, non cambieranno.
Intanto la Commissione ha presentato le nuove misure di viaggio che comportano restrizioni più rigide per chi proviene da zone a rischio. “La situazione in Europa con le nuove varianti ci ha portati a prendere decisioni difficili ma necessarie”, ha spiegato von der Leyen, “abbiamo bisogno di stare al sicuro e scoraggiare i viaggi non essenziali”. Tra le novità c’è anche l’aggiunta di una zona ad alto rischio individuata con il colore rosso scuro, quando si segnalano oltre 500 casi ogni 100mila abitanti, che si aggiungerà ai colori già presenti sulla mappa pubblicata dall’European Centre for Disease Prevention and Control. In quest’area, che comporta obbligo di test e quarantena per chi viaggia, potrebbero rientrare anche alcune regioni italiane, oltre che aree della Spagna, della Francia e dei Paesi scandinavi.
Una buona notizia è arrivata invece dal vaccino sviluppato da Moderna che, secondo la società, sarebbe efficace anche contro le varianti riscontrate per la prima volta nel Regno Unito e in Sudafrica. Intanto il numero dei contagi registrati a livello mondiale ha superato quota 99milioni e, secondo l’Oms, è destinato a oltrepassare i 100 milioni in una settimana.
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