La dottoressa che a febbraio ha individuato il paziente uno a Codogno

“Lavorare all’ospedale in Fiera sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista umano mi sta dando tantissimo. Lavorare con i colleghi del Policlinico mi sta arricchendo, perché sono degli straordinari professionisti, e sto crescendo molto. L’ospedale in fiera, inoltre, è pensato e costruito a tavolino per curare il Covid e in una struttura così si riesce a dare la differenza”. Lo ha detto la dottoressa Alessandra Malara, che con la collega Laura Ricevuti nello scorso febbraio all’ospedale di Codogno (Lodi) ha individuato il paziente uno. Adesso la dottoressa Malara, insignita dal presidente Fontana con il premio ‘Rosa Camuna’, ha deciso di lavorare all’ospedale in Fiera a Milano. Una scelta dettata anche “dalla volontà di restituzione a tutti colleghi di Milano, che sono stati per noi una ventata di ossigeno puro nella prima ondata della pandemia” quando gli ospedali del Lodigiano erano pieni di casi di Covid-19. “Il mio impegno è l’esempio concreto del grazie che volevo manifestare ai miei colleghi”, ha chiarito la dottoressa Malara che ha ritirato il prestigioso premio a nome di tutti i lavoratori del mondo della sanità, in prima linea conto il virus. “Sono una rappresentante di tutti i medici, infermieri, operatori sanitari, Oss che hanno lavorato tantissimo e dato l’anima per tenere sotto controllo questo virus e curare le migliaia di persone affette da questo virus”, ha aggiunto. Quello del 2021 sarà un “inizio anno all’insegna della speranza, perché siamo in attesa del vaccino che io farò per prima perché è uno strumento importante per contrastare questo virus”, ha concluso.

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