L'indagine di LaPresse sui decessi nei comuni della Brianza
La provincia di Monza è tristemente destinata a diventare una delle zone simbolo della seconda ondata di Covid-19. È la fotografia che emerge da un’indagine sui dati, raccolti da LaPresse, sull’aumento della mortalità da coronavirus nei comuni della Brianza, che da settimane vive un triste déjà-vu dei giorni drammatici vissuti da Bergamo e dalla Val Seriana la scorsa primavera. Nell’ultima settimana sono stati oltre 6500 i nuovi positivi e la pressione sulle strutture sanitarie del territorio è arrivata al punto di rendere necessario l’intervento dell’esercito che ha inviato personale sanitario e allestirà nelle prossime ore 40 posti letti aggiuntivi: a ieri risultano 437 i ricoverati tra l’ospedale di Desio e il San Gerardo di Monza.
Ma il vero dato a preoccupare e a mettere in luce la drammaticità della situazione riguarda la città di Monza. Qui, secondo l’Agenzia di Tutela della Salute i decessi da Covid-19 dall’inizio della pandemia sarebbero 312, ma il capoluogo brianzolo conta oggi 2893 morti contro i 2060 del novembre 2019: 833 decessi in più rispetto all’anno scorso, un incremento del 40,4%.
Nonostante manchino ancora 37 giorni alla fine dell’anno sono moltissimi i comuni che hanno già superato il numero di morti del 2019. È il caso di Lissone che a metà novembre con 424 decessi aveva già registrato 18 morti in più rispetto all’intero anno scorso, un aumento del 4,4%. Brugherio segna a novembre un +14% sui decessi di tutto il 2919, Limbiate +10,7%, drammatico l’aumento anche a Vimercate con un +31%, Bernareggio con +34,2%, e Sovico con il 32,7% di decessi in più, Seveso, +9,3%, Concorezzo +22,8%, Agrate In Brianza +26,7%, Usmate Velate +12,9%, Verano Brianza 9,4%.
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