La chance di agganciare l’Inter in vetta alla classifica almeno per una notte, in un turno di campionato che vedrà il Napoli scendere in campo prima dei nerazzurri, finisce con il passare in secondo piano di fronte a parole inequivocabili che aprono a scenari di addio a fine stagione. Antonio Conte apre il vaso di Pandora alla vigilia della trasferta di Monza ed evidenzia pubblicamente frizioni con la società. “In questo mio percorso di otto mesi al Napoli ho capito che delle cose non si possono fare“, ammette in maniera laconica l’ex ct della nazionale. “Sono state dette tante cose a inizio anno, alcune le posso confermare, altre no – prosegue – Io non rinnego nessuno, poi però ti rendi conto di alcune situazioni e non mi sento di confermare tutto quello che ho detto”.
La partenza di Kvaratskhelia, ceduto nel mercato di gennaio al Psg e di fatto non sostituito (Okafor arrivato dal Milan è ai margini del progetto), è uno degli esempi fatti dall’allenatore pugliese in conferenza stampa. “Dissi che il Napoli non doveva essere una squadra di passaggio – ricorda – non vorrei passare per bugiardo per qualcuno che dice cose che poi vengono disattese”. E a chi chiede ulteriori spiegazioni, replica di aver “già risposto” e che “non c’è bisogno di sottolineare”.
L’uscita di Conte, in un’estate in cui è prevista una girandola di panchine che coinvolgerà quasi tutti i top club italiani, compresi Juventus e Milan, è destinata a far rumore, ma intanto il Napoli prosegue la sua complicata rincorsa all’Inter, distante tre punti e impegnata nella difficile sfida di Bologna, andando a caccia di un successo in trasferta che manca da tre mesi.
“Prima di tutto c’è da conquistare il piazzamento Champions. Al di là di tutto avremo l’opportunità di avvicinarci ancor di più a un traguardo molto prestigioso, non preventivabile a inizio anno. Sappiamo benissimo che siamo lì e cercheremo di dare quanto più fastidio possibile, fino alla fine – sottolinea – Ai tifosi dico di continuare a sognare, noi dobbiamo alimentare il loro sogno, stiamo facendo qualcosa che va al di là di qualsiasi aspettativa, dobbiamo concentrarci e alimentare questo sogno con tutte le nostre forze”. Con l’infortunio di Juan Jesus, che verrà rimpiazzato da Rafa Marin, la squadra resta in emergenza nel pacchetto arretrato, già orfano del miglior difensore in rosa, Buongiorno. Ma Conte non cerca scuse e tiene alta l’asticella dell’attenzione rievocando la sua annata da giocatore a Lecce, quando i salentini – già retrocessi – vinsero contro la Roma coinvolta nella lotta scudetto.
“Non c’è scritto da nessuna parte che una squadra che non sta facendo bene possa partire sconfitta, le gare vanno giocate e bisogna prendersele – avverte – Le condizioni di Buongiorno? Stiamo monitorando la situazione, non vogliamo mettere date, fretta o pressione. E’ inevitabile che la situazione in fase difensiva è molto critica, speriamo possa tornare quanto prima. Detto questo zero alibi, domani si va in campo e si gioca per vincere la partita”. Il futuro, almeno per il momento, può attendere.