Da “fallimento” a supereroe, da “portiere incapace di fare la differenza” a uomo “chiave, autoritario e immenso”. Nel mondo del calcio non si conoscono le mezze misure e ‘Gigio’ Donnarumma lo sa. Gli è bastata una partita da nove in pagella come certificato da ‘L’Equipe’ (mai stata tenera con lui), per far ammutolire la stampa francese che davanti alla prestazione monstre del portiere del Psg contro il Liverpool in Champions ha cambiato completamente opinioni, traiettorie e prospettive dopo appena 48 ore.
Alla vigilia del ritorno degli ottavi contro i Reds, il numero uno della Nazionale azzurra era stato messo al muro, preso di mira dalla critica transalpina che aveva, senza troppi giri di parole, invitato il club parigino a prendere in considerazione anche un altro estremo difensore spingendo di fatto la dirigenza a non avventurarsi in un ulteriore rinnovo del portiere italiano fino al 2026. Aver neutralizzato le scorribande offensive dei Salah e compagni e soprattutto essere stato determinante nel momento cruciale, quello dei rigori (con due penalty neutralizzati), lo hanno fatto diventare di colpo un leader indiscusso della squadra guidata da Luis Enrique. “Re di Anfield”, “enorme sulla linea”, “autoritario come mai in uscita” sono solo una parte della pioggia di elogi ricevuti da Donnarumma che come a Wembley nel 2021, nella finale degli Europei contro l’Inghilterra che ha visto trionfare l’Italia di Mancini, ha messo il suo sigillo da fuoriclasse e si è preso la copertina dell’Equipe che lo raffigura come simbolo dei supereroi.Per Le Parisien quella di martedì scorso era la partita “da non sbagliare” e Gigio non ha fallito obbligando anche qualcuno a fare mea culpa, come il portale ’20minutes’: “Scusa per tutto Donnarumma, sei proprio il grande portiere che pensi di essere”.
E ancora “Più che un semplice attore, Gianluigi ha interpretato il ruolo da protagonista ad Anfield, incarnando perfettamente tutte le sfaccettature del suo personaggio”. I francesi ricordano che nelle sei volte che Donnarumma si è trovato a dare giocarsi una qualificazione o una partita ai calci di rigore ha sempre avuto la meglio. Mai come stavolta è stato dunque il campo a zittire i detrattori: “Vedo molte critiche da parte dei giornalisti, se così possiamo chiamarli, che ignorano il ruolo del portiere. Nella partita di andata abbiamo subito un tiro e un gol. Sembrava che fosse colpa mia. Io però mi ricordo sempre di sorridere, di dare il massimo e di lavorare per la squadra”. Ed eccolo qui, l’eroe di questo Psg ai quarti di finale.”Non mi sorprendo delle critiche dei francesi, in particolare dei parigini. Quando possono loro subito ci danno addosso, in qualsiasi campo dalla politica allo sport.
Nello specifico Donnarumma è molto bravo, sfrutta l’intuito e la sua grande fisicità”, ha dichiarato a LaPresse l’ex portiere della Nazionale azzurra e della Fiorentina, Giovanni Galli che rivendica il valore della scuola italiana (“Abbiamo i più bravi preparatori dei portieri e tutti gli estremi difensori che vengono in Italia noi glieli restituiamo alle rispettive nazionali migliorati, vedi Dida, Szczesny e Allison”) e al tempo stesso sottolinea la scelta precoce di D9nnarumam di lasciare l’Italia. “Quando i nostri escono e vanno all’estero o hanno il loro talento e se lo portano avanti, ma se devono fare un processo di crescita quello non avviene. ‘Gigio’ è andato troppo giovane al Psg e non aveva completato il suo percorso pur essendo bravissimo. Se fosse rimasto in Italia avrebbe avuto il completamento del suo percorso”, ha spiegato Galli che tra le qualità di Donnarumma c’è anche quella “di farsi scivolare di dosso gli errori così come le grandi parate. Lui è consapevole della sua bravura”. E l’Italia ora la aspetta per il doppio confronto con la Germania: “Sarà dura ma i tedeschi quando è uscita dall’urna l’Italia hanno avuto più paura loro di noi”. E con un Donnarumma in più.