L'accusa contro il presidente della Figc è stata formulata dopo una segnalazione di operazione finanziaria sospetta da parte della Dna sulla compravendita di una collezione di libri antichi
La procura della Repubblica di Roma ha chiuso le indagini nei confronti del presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina, accusato di autoriciclaggio.
L’ipotesi accusatoria è stata formulata dopo una segnalazione di operazione finanziaria sospetta da parte della Dna sulla compravendita di una collezione di libri antichi. Lo scorso 19 novembre, il tribunale del Riesame aveva rigettato la richiesta di sequestro di 140 mila euro formulata dalla procura. Titolare del fascicolo d’indagine è il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, che potrebbe presentare la richiesta di rinvio a giudizio per il presidente della Figc.
Legali Gravina: “Dimostreremo l’assoluta infondatezza delle ipotesi di reato”
“Attendevamo da tempo che terminassero le indagini per poter finalmente dimostrare l’assoluta infondatezza dell’ipotesi di reato“, hanno dichiarato gli avvocati Leo Mercurio e Fabio Viglione. “Il presidente Gravina è totalmente estraneo a qualsivoglia condotta illecita e tanto gli consente di confidare serenamente nell’accertamento dell’autorità giudiziaria”, hanno aggiunto i legali.
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