Le lamentele dell'ex leader della curva nerazzurra Boiocchi. Pm: "Clima di intimidazione"
“Ascolta… ma che cazzo sta succedendo che noi non sappiamo come e quando arrivano i giocatori e non andiamo a prendere i calciatori. Adesso cambiamo tattica, le cose ce le prendiamo per forza e poi vediamo cosa succede”. Così il capo ultras dell’Inter, Vittorio Boiocchi, si rivolgeva al Responsabile sicurezza dei nerazzurri, Claudio Sala, in un’intercettazione agli atti dell’inchiesta della Procura di Milano sulle Curve di San Siro del 17 gennaio 2020. L’ex leader della Nord, ucciso sotto casa propria a Figino nel 2022, si lamenta “con veemenza”, scrivono i pm, del fatto che la Curva non venga avvisata dal club dei nuovi giocatori in arrivo e acquistati nelle operazione di calciomercato, in modo da poterli accogliere con il “consueto calore”. Usa toni “apertamente minacciosi” con un tono che i pm definiscono come “eloquente del clima di intimidazione” nei confronti responsabile della sicurezza dell’Inter, “lasciato solo a fronteggiare una situazione di pesante pressione”.
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