Cos'altro è cambiato dalla stagione 1994-1995: dalla numerazione sulle maglie al Var

 “Prima un pareggio era una mezza vittoria ora con i 3 punti è una mezza sconfitta”. Masticava amaro Carlo Mazzone, che scompariva il 19 agosto di un anno fa, dopo l’1-1 della sua Roma contro il Foggia nel match d’esordio della stagione 1994-95. In quella partita Francesco Totti segnava il suo primo gol in Serie A. La frase dell’allenatore giallorosso era la sintesi di una rivoluzione. Quell’anno, infatti, fu introdotta la regola dei 3 punti per vittoria, regola sperimentata qualche mese prima ai Mondiali di Usa ’94. Sono passati 30 anni e il calcio è cambiato, anzi si è rivoluzionato. I 3 punti per vittoria hanno cambiato il modo di concepire un pareggio e, magari, hanno cambiato anche il destino di qualche campionato. I ‘se’ e i ‘ma’, però, non hanno mai fatto la storia.

Gli ultimi tre decenni di Serie A con i 3 punti

Ciò che invece è cambiato è la storia della Serie A nel corso degli ultimi tre decenni. E se i 3 punti hanno rappresentato il primo passo, sono tante le novità che si sono affacciate in questo arco temporale. A partire dal calendario spezzatino. C’era una volta la domenica del pallone: radiolina, schedina e il brivido delle partite in contemporanea per seguire poi le immagini su ‘Novantesimo Minuto‘. Ecco, negli ultimi 30 anni, salvo rare eccezioni alle ultime giornate dettate da esigenze di classifica, si è andato svuotando il pomeriggio di calcio in nome delle esigenze delle tv. Progressivamente la giornata di campionato è andata spalmandosi dal venerdì sera al ‘Monday night‘ del lunedì. La stagione 1994/95 è stata l’ultima con la numerazione canonica dall’1 all’11. Dal 1995/96, infatti, spazio alla fantasia con numeri dall’1 al 99 e nomi sulle maglie da gioco. Casacche che sono state indossate da un numero crescente di stranieri. Punto più alto di questa parabola Inter-Udinese del 2016, quando in campo sono scesi 22 stranieri dal 1′.

L’avvento del Var

La stagione 2017-2018 segna l’avvento del Var, la Video Assistant Referee. Introdotta per eliminare errori e polemiche a volte questo strumento si è rivelato un boomerang e il suo effetto è stato quello di alimentare le discussioni. Nel 2020 il la pandemia da Covid -19 ha segnato il mondo toccando anche il mondo della Serie A. Dalla ripresa del campionato 2019-2020, avvenuta in giugno dopo uno stop di oltre tre mesi, è salito il numero delle sostituzioni. Oggi se ne possono fare 5, quasi una mezza squadra. Tanti cambiamenti di uno sport che, a seconda dei punti di vista, va verso un’evoluzione o un’involuzione. Ciò che non cambia è la reazione quando la propria squadra fa gol. È un’emozione che il tempo non cambierà.

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