Fonti maggioranza: "Si va verso una una riformulazione del ddl in accordo con il governo"

“Ciascun singolo punto contenuto nel testo dell’emendamento è incompatibile con gli obblighi della Figc, in quanto federazione membro della Fifa e della Uefa. Se tale emendamento dovesse essere adottato e reso esecutivo nella sua formulazione originale, o anche in una nuova formulazione che continuerebbe a sostenere sostanzialmente gli elementi materiali trattati in questa lettera, non ci sarebbe altra scelta di sottoporre la questione agli organi decisionali competenti per l’esame di misure appropriate, inclusa un’eventuale sospensione della Figc“. Così la Fifa e la Uefa in un passaggio della lettera inviata alla Federcalcio, visionata da LaPresse, in merito al cosiddetto emendamento Mulè. “Una sospensione che renderebbe incompatibile l’Italia quale Paese co-ospitante della fase finale del Campionato Europeo UEFA 2032“, aggiungono i massimi organismi calcistici internazionali. 

Fonti maggioranza, verso riformulazione governo emendamento Mulè

Sull’emendamento Mulè sul calcio si va verso una una riformulazione in accordo con il governo, che tende a “rendere meno invasiva la norma”. È quanto apprende LaPresse da fonti parlamentari di maggioranza. Il testo presentato dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè – viene sottolineato – è nato perché il problema esiste realmente, perché attualmente la Lega di serie A, che attraverso una mutualità deve garantire per legge 120 milioni di euro al resto del calcio, a iniziare da quello dilettantistico, ha un peso elettorale del 12%, contro uno più grande della Lega Dilettanti.

Per cui, viene fatto notare, “la Lega lamenta il fatto di non essere giustamente rappresentata”. Sul principio, viene spiegato, “non hanno torto, il problema però è come ci si arriva, ci si dovrebbe arrivare attraverso l’assemblea interna”. Quindi il tema, concludono le fonti, “è trovare un meccanismo che non sia troppo invasivo, perché l’emendamento così come era stato scritto era un po’ troppo pesante”.

Mulè (FI): “Interlocuzione con governo ma emendamento rimane” 

“Come è giusto che sia io parlerò in Parlamento, l’emendamento che ho presentato sarà discusso nella serata di oggi dalla commissione Cultura, io mi attengo a quello, perché se avessi dovuto rispondere alle minacce e alle miserie, non ultima quella dell’onorevole Berruto, che dice che ho agito su mandato di altri, forse rifacendosi alla sua esperienza, non ne saremmo venuti fuori. Io non replico, io agisco su mandato solo degli elettori. Quando questa sera si discuterà sarà tutto molto chiaro”. Lo ha detto a LaPresse il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, a proposito del suo emendamento al dl Sport che è sotto la lente anche di Uefa e Fifa.

Anche secondo il deputato di FI è possibile una riformulazione: “C’è una materia del decreto, c’è un’interlocuzione col governo, certo che è possibile una riformulazione – spiega – ma se in un condominio c’è un proprietario che ha 10 appartamenti su 12 non può essere rappresentato come se ne avesse solo uno. Questo è contro ogni principio liberale e di rappresentanza, e oggi così è in Figc”. L’emendamento, conclude, “non è una dichiarazione di guerra o una rivoluzione ma solo la volontà di cambiare un sistema antistorico”. 

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