Il procuratore federale della Figc ha aperto un procedimento per dichiarazioni lesive nei confronti del direttore sportivo dell’Hellas Verona, Sean Sogliano, in relazione alle interviste rese dopo la gara contro l’Inter. Nelle prossime ore, Sogliano sarà convocato dal procuratore federale Giuseppe Chiné, che intende accertare il senso delle dichiarazioni del ds gialloblù sull’operato del Var.
Sul caso si è espresso anche l’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, a margine dell’assemblea di Lega Serie A a Milano. “Sono qui per fare un consuntivo al termine del girone d’andata per riconoscere i meriti dell’Inter che è prima meritatamente in Serie A, frutto di una cultura del lavoro applicata in modo intenso, di un grande senso di appartenenza da parte dell’allenatore e dei giocatori, di una solidità da parte della società e di un patrimonio indiscutibile che è rappresentato dalla nostra tifoseria. Questo deve esserci riconosciuto, le statistiche certe volte aiutano a valutare oggettivamente i fatti e le statistiche dicono che abbiamo 48 punti con 15 vittorie, una sola sconfitta, miglior differenza reti e questo depone per dire che siamo autorevolmente in testa alla classifica”, ha affermato Marotta a proposito del titolo di campione d’inverno dei nerazzurri. Con riferimento alle polemiche sul Var, ha aggiunto: “Le critiche devono rivestire l’intero mondo del calcio italiano, fanno parte della vita, bisogna gestirle e saperle accettare. L’introduzione del Var è stata invocata da tutti, non è stato preso come uno strumento per debellare definitivamente tutti gli errori ma semplicemente per ridurli e credo l’obiettivo sia stato colto. Se la soggettività esiste, esiste anche l’errore dell’essere umano. Sono certo che la squadra migliore alla fine della stagione vincerà il campionato“. Poi ha proseguito affermando: “Non voglio entrare in polemiche o in queste considerazioni capziose. Dalla mia c’è l’esperienza di sapere gestire certe situazioni. Lungi dal pensare che una società possa essere condizionata da favoritismi, lo rimandiamo al mittente. Non ho colto da parte della critica un sentimento del genere, ma rimarco ancora una volta come i meriti siano frutto del lavoro fatto da una squadra che ha alle spalle una società forte”, prima di puntualizzare che “la mia non è una necessità di difendere gli arbitri, era quella di puntualizzare i meriti dell’Inter ottenuti sul campo. Mi sembra la polemica anche ieri si debba estendere anche ad altre partite e non solo alla nostra, capita. Non sto qui ad elencare eventuali errori commessi a nostro svantaggio, non è il mio modo di fare né dell’Inter. Alla fine vincerà la squadra migliore da tutti i punti di vista, non si può né si deve parlare di favoritismi. Ci tengo anche a sottolineare come essere campioni d’Inverno sia come una vittoria di Pirro, solo platonica. Quello che conta è tagliare il nastro di arrivo al termine del girone di ritorno“. In conclusione, secondo Marotta, “sono più di 40 anni che sono nel calcio e ogni anno vengono analizzati ogni episodio a favore e sfavore di questa o quella società, anche quando non c’era il Var. Oggi c’è il Var e si continua a fare polemica. Credo che faccia parte del gioco. Devo dire che noi metaforicamente siamo la lepre e la lepre deve essere anche capace di schivare le fucilate dei cacciatori“. Infine l’ad nerazzurro è tornato sul tema dello stop agli incentivi del Decreto Crescita per l’ingaggio di calciatori stranieri: “Mi ero già espresso e lo riconfermo ancora oggi, poteva essere utilizzato con criteri applicativi differenti, ma sicuramente l’eliminazione rappresenta una sconfitta per il mondo dello sport perché così facendo il livello competitivo delle nostre squadre decresce, il fatto che vengano intaccati i vivai è un falso problema, non esiste”.