Era il 22 ottobre del 1990 quando Justinus Soni ‘Justin’ Fashanu, cresciuto in una casa famiglia, figlio di genitori separati, padre avvocato nigeriano e madre infermiera della Guyana, decide di vendere per 100.000 sterline l’esclusiva al “Sun”, in cui dichiara ufficialmente di essere omosessuale. Diventa il primo calciatore professionista ad essere apertamente gay. L’attaccante, allora al West Ham, si liberò di un peso dopo anni in cui non ebbe il coraggio, ai tempi del Nottingham Forest, di fare coming out. Sperò di essere d’esempio per le numerose celebrità – tra cui, a suo dire, anche una dozzina di calciatori professionisti – che ancora tenevano nascosta la propria omosessualità. Ma nessuno però all’epoca lo seguì restando per molti anni l’unico giocatore inglese a fare coming out. Da quel giorno la sua carriera iniziò una rapida fase discendente e anche la sua vita iniziò a deragliare verso binari tragici che lo portarono al suicidio nel 1998 (lo trovarono con un cappio al collo in un garage di Shoreditch). Quella dichiarazione di 33 anni fa iniziò però a scalfire, seppur lentamente, omissione, pregiudizi e ipocrisia nel mondo del calcio che per decenni ha issato un muro apparso invalicabile.
Dal portiere della nazionale giapponese Yoshikatsu Kawaguchi al collega del Brema, Tim Wiese, che entrò in campo con una maglietta rosa, passando per Anton Hysen, svedese, figlio di Glenn (ex Fiorentina, la lista di chi inizio a sfatare un tabù si fece più ampia. A carriera finita anche il tedesco Thomas Hitzlsperger, ex della Lazio, rivelò la propria omosessualità, così come l’ex giocatore del Montreal Impact, David Testo.
C’è invece chi svelò pubblicamente la propria omosessualità nel pieno dell’attività come l’australiano Josh Cavallo. “Crescere essendo gay e giocare a calcio erano solo due mondi che non si erano mai incrociati prima”, dichiarò in un post del 2021. Due anni prima si raccontò il connazionale Andy Brennan, del Green Gully, in un’intervista all’Herald Sun, mentre nel 2018 ci fu il coming out di Collin Martin, all’epoca giocatore nella Mls con il Minnesota United. Nel 2020, in un intervento al Parlamento Europeo anche Albin Ekdal, ex centrocampista svedese della Sampdoria aveva parlato di omosessualità nel calcio. In quel caso, da etero, l’ex doriano aveva voluto mettere in evidenza come i colleghi gay avessero paura di esporsi.
Ora è Jakub Jankto, ex calciatore di Udinese e Sampdoria, oggi allo Sparta Praga, a non volersi più nascondere: “Come tutti gli altri, voglio anche vivere la mia vita in libertà. Senza paure. Senza pregiudizio. Senza violenza. Ma con amore. Sono omosessuale”, ha dichiarato sui social il 27enne ceco segnando il suo gol più sofferto.

