Ronaldo è stato umiliato e farebbe meglio a lasciare il Manchester United. E’ il pensiero di un tecnico che CR7 lo conosce benissimo, Leonel Pontes. Perché è stato nientemeno che lo scopritore del plurivincitore del Pallone d’Oro. Pontes può vantarsi di essere stato il primo allenatore di Ronaldo, ai tempi delle giovanili dello Sporting Lisbona. E i sempre più accentuati malumori allo United dell’attaccante, escluso dal match con il Chelsea per aver abbandonato la panchina anzitempo contro il Tottenham, non possono lasciarlo indifferente. “Cristiano è il miglior giocatore nella storia del calcio e un grande professionista”, spiega Pontes a LaPresse. “Il club e il suo allenatore (Erik ten Hag, ndr) non sanno come affrontare il suo carisma, la sua qualità e il suo potenziale. Non si può escludere, o pensare di inserire solo negli ultimi minuti, un giocatore con queste qualità, con la sua storia e con quello che ha dato al calcio e al Manchester United”. Per il 50enne tecnico, “c’è della disonestà in tutto questo. Se non contavano su di lui, avrebbero dovuto lasciarlo partire. E’ il giocatore con lo stipendio più alto e con le prestazioni migliori in quel ruolo, deve stare in campo più tempo possibile. Un giocatore dovrebbe stare solo dove lo vogliono e dove lo trattano bene. E se il migliore al mondo viene umiliato in questo modo, non ho dubbi: è meglio andarsene”.
Per Pontes, la carta d’identità del 37enne CR7 è solo un dettaglio: “Se è in campo, riesce ancora a essere decisivo. È un animale da competizione, nel ruolo di punta è uno dei migliori. Guardando al recente passato, è stato capocannoniere in Serie A con la Juventus e la scorsa stagione a Manchester, con una squadra male allestita, ha comunque segnato 18 gol. A lui basta solo essere in campo e avere la fiducia di mister e compagni”. In attesa di capire il suo futuro a livello di club, la certezza è che Ronaldo punta sul Mondiale per riprendersi la scena da protagonista. Con un Portogallo che parte per il Qatar con grandi ambizioni. Pontes, che dal 2010 al 2014 è stato assistente dell’allora ct Paulo Bento, è sicuro: “Se partiamo bene e superiamo la fase a gironi, acquistando fiducia e convinzione, possiamo andare lontano”. “Il Mondiale – prosegue – è imprevedibile, saranno presenti grandi squadre e grandi giocatori. E anche le squadre di rango inferiore, oltre ad avere buoni giocatori, tatticamente sono cresciute tanto. Ma la nostra nazionale ha giocatori di livello mondiale, abituati alle grandi competizioni e a lottare per i trofei. Siamo rispettati, abbiamo il miglior giocatore del mondo e diversi che possono fare un grande Mondiale, come Bernardo Silva e Ruben Neves”.
Portogallo che si aspetta tanto anche da Leao, autentico trascinatore del Milan: “Rafael sta andando molto bene. E’ molto motivato e determinato nelle azioni individuali”, dice Pontes. “È in una fase in cui riesce a fare la differenza con assist e gol e ha ancora ampi margini di crescita. Deve migliorare in fase difensiva e nelle scelte offensive. Non deve diventare prevedibile, insistendo sempre sull’azione individuale”. Un altro portoghese è tra i grandi protagonisti in Serie A, ma siede in panchina: Mourinho. Da Pontes parole di elogio per il collega, ‘rinato’ alla Roma: “José è imprevedibile, non ha mai smesso di essere un grande allenatore. Come nella vita, ci sono momenti di gloria e successi e momenti di maggiore difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi. Ci aspettiamo sempre che sia in prima linea, con squadre competitive che lottano per grandi competizioni. I tifosi romanisti vedono in Mourinho l’uomo giusto per portare la Roma a lottare per i titoli, allo stesso tempo sono orgogliosi di avere un allenatore con una storia ricca di trofei e una personalità dotata di così tanto carisma”. “Da estimatore del suo lavoro – conclude Pontes – immaginavo che potesse avere un grande impatto sulla squadra e sui tifosi. Chissà, forse ha trovato la squadra giusta per fare la storia”.