Vlahovic risolve il derby della Mole
Eccola, la scintilla che Allegri aspettava. La Juventus fa suo un derby sporco, Torino battuto 1-0, in una partita scialba di occasioni nel primo tempo e più avvincente nel lato b del match, e riparte dopo una settimana terribile tra la sconfitta di San Siro con il Milan e la brutta figura rimediata in Champions League contro il Maccabi. E’ una zampata di Vlahovic a un quarto d’ora dalla fine del match a far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei bianconeri, contratti ai blocchi di partenza ma apparsi più determinati nel momento clou della sfida nel voler portare a casa l’intera posta in palio. I granata, alla ricerca di uno scalpo eccellente che manca dal 2015 nella stracittadina, deludono soprattutto sul piano del gioco: Lukic e compagni non approfittano delle difficoltà, fisiche e mentali, dell’avversario nel primo tempo e finiscono per capitolare nella ripresa, dopo aver fallito un paio di situazioni pericolose. Per la Vecchia Signora è una boccata d’ossigeno fondamentale in vista dei prossimi impegni. La situazione resta complicata, ma Allegri potrà lavorare con maggiore tranquillità per preparare il tour de force di questo ultimo mese prima della sosta per i Mondiali.
Nella prima parte del match la sfida non decolla. La Juve è impaurita, la figuraccia con il Maccabi e il successivo ritiro pesano nelle gambe e nella testa dei bianconeri, che badano a non scoprirsi, a fare il compitino, senza azzardare rischi e giocate per mettere in difficoltà l’avversario. Il Toro dal canto suo si adagia sul livello piatto della contesa, l’assenza di un centravanti di ruolo (Sanabria è fuori dai giochi, Pellegri è recuperato solo per la panchina) non agevola la manovra granata. L’esperimento Vlasic falso nove non funziona, i padroni di casa non riescono a trovare sbocchi né profondità per mettere in difficoltà Szczesny, attento su una conclusione di Miranchuk dopo un quarto d’ora. La Vecchia Signora si scrolla di dosso la paura dopo mezz’ora di confusione, ma chiama subito in causa Milinkovic-Savic con un triplice intervento. Il primo, il più complesso, nega la gioia del gol a Vlahovic, poi il serbo si ripete sui tentativi dalla distanza di Locatelli e Rabiot.
Il primo tempo contratto e privo di grandi emozioni lascia spazio a una ripresa più intraprendente, da parte di entrambe le contendenti, anche perché il pareggio serve a poco sia a Juric che ad Allegri, alla ricerca di una scossa per dare un senso alla stagione. Locatelli con una conclusione schiacciata da fuori area impegna ancora un Milinkovic sempre attento, dalla parte opposta un Toro più aggressivo mette in apprensione Szczesny con un tiro cross di Lazaro. Le due squadre si sbilanciano, ma Kean manca la zampata letale spedendo a lato un pallone invitante di Kostic su azione di contropiede. Alla fiera dei rimpianti si iscrive anche Miranchuk, che riceve un buon pallone in area ma non trova colpevolmente lo specchio della porta. La partita sembra poter essere decisa esclusivamente da un episodio ed è ciò che avviene al 30′: calcio d’angolo, sponda di Danilo sul palo opposto per Vlahovic che sbuca all’ultimo e da due passi sblocca il match. I granata spingono alla ricerca del pari, ma questa volta la Juve non trema e non si scompone. Al triplice fischio arrivano tre punti e la scintilla tanto attesa dalle parti della Continassa, anche se per parlare di guarigione serviranno altre verifiche sul campo.
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