Diffusi i dati della 12esima edizione del ReportCalcio, il documento sviluppato dal Centro Studi Figc. In due stagioni sono stati persi più di 23 milioni di potenziali spettatori nel calcio professionistico italiano. Persi molti giocatori, soprattutto fra i giovani, dove si registra un calo del 30%.

L’impatto del Covid-19 sul calcio italiano è stato evidente in particolare per quanto riguarda i ricavi da ingresso stadio, quasi azzerati nel 2020-2021 rispetto ai 341 milioni di euro del 2018-2019. E’ quanto emerge dalla 12esima edizione del ReportCalcio, il documento sviluppato dal Centro Studi Figc in collaborazione con Arel (Agenzia di ricerche e legislazione) e PwC Italia (PricewaterhouseCoopers). Tra il 2018-2019 e il 2020-2021, il numero complessivo di spettatori presenti negli stadi italiani per competizioni di alto livello (calcio professionistico e rappresentative nazionali) è passato da 16,1 milioni ad appena 148.248, mentre gli spettatori potenziali ‘persi’ nel solo calcio professionistico nelle 2 stagioni con impatto Covid-19 (2019-20 e 2020-21) ammontano a 23,1 milioni, con un impatto in termini di ricavi potenziali da ticketing non realizzati pari a 513,3 milioni di euro. A fronte di queste criticità, l’obiettivo del percorso di riforme che la Figc sta sviluppando nelle ultime settimane riguarda necessariamente il tentativo di dare stabilità al calcio professionistico italiano, al fine di valorizzare ulteriormente uno dei principali settori industriali italiani e un asset strategico dell’intero Sistema Paese; un comparto economico in grado di coinvolgere 12 diversi settori merceologici nella sua catena di attivazione di valore, con un impatto indiretto e indotto sul Pil italiano pari a 10,2 miliardi di euro e oltre 112.000 posti di lavoro attivati. A livello fiscale e contributivo, il solo calcio professionistico ha prodotto inoltre nel 2019 un gettito complessivo pari a quasi 1,5 miliardi di euro (+6% rispetto al 2018 e+71% rispetto al 2006), dato che equivale a circa il 70% del contributo fiscale generato dall’intero sport italiano. Complessivamente negli ultimi 14 anni la contribuzione ammonta a circa 15,5 miliardi di euro, e per ogni euro ‘investito’ dal Governo italiano nel calcio, il Sistema Paese ha ottenuto un ritorno in termini fiscali e previdenziali pari a 18,3 euro.

I calciatori tesserati per la Figc sono diminuiti del 21% tra il 2018- 2019 e il 2020-2021, passando da 1.062.792 a 840.054. L’impatto più significativo ha riguardato il settore giovanile e scolastico: nel 2020-2021 sono andati persi quasi il 30% dei tesserati, in diminuzione di circa 200.000 rispetto al pre Covid-19. E’ quanto emerge dalla 12esima edizione del ReportCalcio, il documento sviluppato dal Centro Studi Figc in collaborazione con Arel (Agenzia di ricerche e legislazione) e PwC Italia (PricewaterhouseCoopers). A livello territoriale, l’area Sud Isole ha evidenziato un decremento pari al 37,8%, significativamente superiore rispetto alle altre aree della penisola (il Centro ha perso il 19,8% dei calciatori tesserati, il Nord Ovest il 13,3% e il Nord Est il 12,9%).

Sandro Tonali (classe 2000), centrocampista del Milan, uno dei migliori giovani italiani

Nella Serie A 2020-2021 il minutaggio dei calciatori italiani Under 21 ha inciso per appena l’1,5% del totale, rispetto al 35,9% degli over 21 italiani, al 59,5% degli over 21 stranieri e al 3,1% degli under 21 stranieri. E’ quanto emerge dalla 12esima edizione del ReportCalcio, il documento sviluppato dal Centro Studi Figc in collaborazione con Arel (Agenzia di ricerche e legislazione) e PwC Italia (PricewaterhouseCoopers). Uno scenario a cui si collega il crescente profilo della dispersione del talento: tra i 2.387 giovani calciatori (15-21 anni) tesserati per club di Serie A nel 2011-2012, appena 101 (4,2%) risultano ancora operanti nella massima serie del calcio professionistico italiano a 10 stagioni sportive di distanza (nel 2020-2021), mentre 98 giocano in Serie B (4,1%), 146 in Serie C (6,1%) e 1.059 nei dilettanti (44,4%); altri 245 calciatori sono finiti all’estero (10,3%), e 738 (30,9%) risultano addirittura svincolati.

Nel 2020-2021 inoltre sono state disputate appena 43.490 partite ufficiali di calcio rispetto alle oltre 524.000 del 2019-2020 e alle quasi 572.000 del 2018-2019. E’ quanto emerge dalla 12esima edizione del ReportCalcio, il documento sviluppato dal Centro Studi Figc in collaborazione con Arel (Agenzia di ricerche e legislazione) e PwC Italia (PricewaterhouseCoopers). Il trend più recente testimonia però una positiva inversione di tendenza: rispetto ai dati pubblicati nel Report Calcio, in base alle ultime rilevazioni emerge la capacità del Sistema Calcio di riassorbire nel breve termine l’impatto della pandemia sul calo dei tesseramenti. Al termine dell’ultima stagione sportiva (2021-2022), i calciatori tesserati sono tornati sostanzialmente agli stessi livelli del pre Covid-19, crescendo del 25,1% fino a 1.050.976 (con un aumento di oltre 210.000 giocatori in appena una sola stagione sportiva).

Il report calcio del Centro Studi Figc ha analizzato gli effetti del Covid sul campionato italiano. Tanti gli spettatori persi allo stadio nelle ultime due stagioni (si stima più di 23 milioni di tifosi nel calcio professionistico italiano). Ma uno dei dati più preoccupanti riguarda i giovani che hanno smesso di giocare a pallone (-30%).

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