Ultima giornata di un campionato appassionante come non si vedeva da ormai oltre un decennio
Novanta minuti per vincere o perdere, gioire o piangere. Milan e Inter si giocano lo Scudetto all’ultima giornata di un campionato appassionante, come non si era visto da ormai oltre un decennio. I rossoneri devono difendere due punti di vantaggio e avranno la possibilità contro il Sassuolo di giocare per due risultati su tre, anche un pareggio infatti basterà ai ragazzi di Pioli per laurearsi Campioni d’Italia. Situazione quasi disperata, invece, per l’Inter di Simone Inzaghi che deve battere la Sampdoria a San Siro e sperare in un improbabile passo falso dei ‘cugini’ al Mapei Stadium. La storia del calcio e della stessa Serie A insegna che mai dire mai, i ribaltoni sono sempre dietro l’angolo. Proprio l’Inter fu protagonista nel 2002 di una giornata passata alla storia come ‘il 5 maggio’ con i nerazzurri ko a Roma contro la Lazio e la Juve che batte l’Udinese e si laurea campione. L’unico precedente nell’era moderna in cui le due milanesi si sono giocate lo Scudetto all’ultima giornata è stato quello del 1965, quando la Grande Inter di Helenio Herrera riuscì a resistere all’assalto del Milan pareggiando contro il Torino.
In casa Milan la concentrazione è altissima, l’impegno con il Sassuolo non viene affatto sottovalutato come ha spiegato Pioli in conferenza stampa. “Siamo stati i migliori fino ad oggi ma dobbiamo esserlo anche domani. Abbiamo preparato la partita con attenzione e serietà come abbiamo sempre fatto. Non conta nello sport e nella vita cosa hai fatto fino a ieri, ma quello che farai domani. Abbiamo una grande occasione che ci siamo costruiti, ora dobbiamo finire il lavoro”, ha detto il tecnico rossonero. “Dobbiamo giocare da Milan e non pensare che sarà una partita facile”, ha aggiunto. “Sarà difficile perchè faranno la loro partita per cercare di batterci. Nessuno ci ha regalato niente fino a qui, abbiamo della basi solide e su queste dobbiamo attaccarci: la nostra mentalità di gioco e le qualità”, ha aggiunto. “Ogni partita ha la sua storia, il Sassuolo palleggia molto bene e ha più qualità nella fase offensiva. Dobbiamo stare attenti e creare le occasioni per le nostre qualità”, ha detto Pioli. “Questa settimana non ho avuto bisogno di fare interventi particolari, ma ho avuto a disposizione un gruppo che ha sempre lavorato mettendo il ‘noi’ prima di ogni cosa”, ha spiegato sempre Pioli. Il tecnico rossonero confida nella grande esperienza di Zlatan Ibrahimovic. “Ibra ci tiene tanto a essere protagonista, ma come tutti noi. Ha portato mentalità, qualità, intelligenza calcistica. Ha portato quella personalità che una squadra giovane aveva bisogno, è un punto di riferimento per tutti”, ha concluso Pioli.
In casa Inter, invece, Inzaghi è apparso fatalista sull’esito del campionato. “La squadra si è preparata come per tutte le altre partite, ci sono 90 minuti da giocare alla grande per non avere rimpianti. Non dipende da noi, dobbiamo arrivare a 84 punti e poi vedremo cosa succederà”, ha detto Inzaghi. “Non mi piace dare voti alla stagione, per come siamo partiti all’inizio sapevamo che sarebbe stato un anno non semplice ma dal primo giorno ho capito che avremmo fatto delle cose importanti”, ha aggiunto il tecnico nerazzurro. “Abbiamo vinto coppe, siamo tornati agli ottavi di Champions e siamo a giocarci lo Scudetto all’ultima giornata. E’ ancora tutto aperto, il campionato può sempre riservare sorprese. Sicuramente vedo tanti colori per questa stagione”, ha ricordato Inzaghi che nel 2000 con la sua Lazio riuscì a rimontare la Juve proprio all’ultima giornata. “- “Io la sto vivendo con serenità, posso solo dire che la squadra ha fatto una grande annata e sono molto contento”, ha proseguito. “Sarebbe un qualcosa di straordinario, ma abbiamo dato tutto e abbiamo regalato grandi soddisfazioni al nostro pubblico che non ci ha mai abbandonato. Vediamo che succede domani”, ha aggiunto. Inzaghi si può dire che comunque andrà ha vinto la sua scommessa nel momento in cui ha accettato di prendere la pesante eredità di Antonio Conte sulla panchina nerazzurra. “Mi ha dato poco fastidio il paragone con Conte, con lui ho un ottimo rapporto, c’è stima reciproca e qui ha fatto un grandissimo lavoro. E’ normale ci sia un paragone, ma non gli ho dato peso”, ha detto. “Io guardo solo al percorso fatto, la società è sempre stata con me come la squadra. Le sconfitte sono state davvero poche”, ha concluso Inzaghi.
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