Il sottosegretario alla Salute Costa: "L'obiettivo primario è quello di non chiudere le attività del Paese"
Stadi con capienza al 50%, stop alla vendita dei biglietti in Serie A e rumors sul possibile rinvio della Supercoppa del 12 gennaio a San Siro. La pandemia torna in pressing sul mondo del calcio, dove i contagi tra giocatori, staff e dipendenti si moltiplicano di ora in ora.
Il governo è corso ai ripari con il decreto approvato ieri in Consiglio dei ministri, giocando addirittura in anticipo per quanto riguarda il mondo dello sport. Se la maggior parte delle misure entreranno infatti in vigore solo dal 10 gennaio, la capienza ridotta al 50% (attualmente è al 75%) negli stadi avrà efficacia immediata a partire dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Molti club ne hanno preso atto e hanno già deciso di bloccare la vendita dei biglietti per le prossime partite. Lo stop riguarda anche big match come Roma-Juve, in programma all’Olimpico il 9 gennaio, e Napoli-Barcellona di Europa League del 24 febbraio.
Anche la Lega Serie A ha sospeso la vendita dei biglietti per la sfida di Supercoppa tra Inter e Juventus del 12 gennaio. E secondo alcune indiscrezioni, i due club avevano pensato di chiedere il rinvio della partita alla fine del campionato, ma in tarda serata è arrivata la conferma dalla Lega Serie A: la partita si giocherà nella data prevista.
Altre misure toccano l’esigua minoranza dei no vax tra i calciatori (circa il 2%), che secondo le nuove previsioni del governo non potranno entrare negli spogliatoi senza il green pass rafforzato. L’obiettivo è quello di limitare il più possibile i rischi di contagi senza però tornare a fermare i campionati.
“I provvedimenti dell’ultimo decreto vanno nel segno della continuità di quanto fatto dal Governo negli ultimi mesi”, ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ai microfoni di Sky Sport. “L’obiettivo primario è quello di non chiudere le attività del Paese. Siamo consapevoli che stiamo chiedendo un ulteriore sforzo”, ha aggiunto Costa. “Sono convinto che lo sport non professionistico debba essere sostenuto e aiutato, così come tutti gli sport che fanno della biglietteria l’introito principale. Il nostro paese ha scelto un percorso graduale, in altre realtà europee gli stadi sono già chiusi”.
“Molto – ha concluso – dipenderà da quello che sarà l’andamento dei prossimi giorni, le prime evidenze scientifiche ci fanno capire che c’è una variante molto più contagiosa ma che gli effetti siano meno invasivi rispetto alla precedente. La riduzione di ieri credo ci permetta di affrontare le prossime settimane”.
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