L'Italia di Mancini, reduce dal ko contro le Furie Rosse nella semifinale di Nations League, guarda al futuro senza ansie e ha fretta di rialzarsi tenendo ben salde le proprie certezze e la propria filosofia di gioco
Dimenticare la Spagna e l’imbattibilità perduta nella notte di San Siro e guardare avanti con fiducia provando a scrivere una storia nuova e vincente. L’Italia di Mancini, reduce dal ko contro le Furie Rosse nella semifinale di Nations League, guarda al futuro senza ansie e ha fretta di rialzarsi tenendo ben salde le proprie certezze e la propria filosofia di gioco. L’opportunità per rimettersi in carreggiata arriva subito. Domenica la finalina contro il Belgio, primo nel ranking, è match di alto spessore tecnico e le motivazioni per fare bene, come suggerisce lo stesso ct azzurro, non mancano. “E’ una sfida fondamentale perché dobbiamo rimanere nelle prime sette del ranking per i sorteggi dei mondiali”, ha subito fatto notare il tecnico azzurro che, ospite via web della Festival dello sport di Trento, ha proiettato le sue ambizioni verso il Qatar 2022. “La sconfitta prima o poi doveva arrivare. La partita poteva finire anche in un altro modo. La squadra è giovane ed è forte. Avere avuto un anno in più per preparare l’Europeo ha permesso ai giocatori, specie a quelli più giovani, di giocare di più con le proprie squadre. E, dunque, di migliorare. Locatelli ne è l’esempio”, ha proseguito il ct.
E proprio l’attaccante della Juventus, da Coverciano, ha dato la carica alla squadra mostrando come il clima azzurro sia comunque irradiato da positività e ottimismo: “Una gara persa non deve farci perdere le certezze: siamo forti in ogni reparto, il gruppo c’è e siamo sereni. Sappiamo che giocatori ha il Belgio, De Bruyne e Lukaku fanno la differenza e sappiamo cosa dobbiamo temere per domenica. Giochiamo in casa e vogliamo vincere, anche per il ranking”, ha spiegato ì’attaccante bianconero che sta mettendo al servizio dell’azzurro il suo anno di crescita. “Alcune cose puoi farle solo se stai bene di testa. E’ la parte fondamentale e cerco di lavorare su questo. Sicuramente sono più maturo rispetto a qualche anno fa, l’Europeo mi ha aiutato e alla Juve ricevo tanti consigli, soprattutto dai senatori e dal mister”, ha spiegato ancora l’attaccante bianconero.
Anche dalle parole di Lorenzo Insigne ci vuole ben altro che una sconfitta contro la Spagna per scalfire la solidità mentale del gruppo. “Dispiace a tutti di non aver vinto, ma l’entusiasmo non può andare giù. Stiamo lavorando per fare una grande prestazione domenica”, ha spiegato l’attaccante del Napoli, il cui rinnovo resta ‘non facile ma ne stiamo parlando” Come ha lui stesso ammesso. E a puntare sulla ‘reazione azzurra’ c’è anche il presidente federale, Gabriele Gravina: “La nazionale si rialzerà. Dopo 37 partite con risultati utili consecutivi, la sconfitta aiuta ad avere la possibilità di confrontarsi. Per tre anni ci siamo confrontati solo con la vittoria. L’obiettivo è la qualificazione ai Mondiali. Ora si riparte”. Il numero uno della Figc esprime dispiacere per i fischi a Donnarumma. “E’ la dimostrazione che a volte la memoria storica offusca rispetto a quanto fatto negli ultimi tre anni da questi ragazzi”, spiega. Gravina punta anche ad un’altra vittoria, quella dell’assegnazione degli Europei 2028. “Da troppo tempo in Italia non si ospita un evento così importante. Voglio chiudere il mio ciclo con questa competizione”, è la sua promessa. Da una coppa all’altra, l’azzurro vuole continuare a brillare.
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